Gira gira…il capo dell’organizzazione delle false assicurazioni ha messo insieme Michele Zagaria e il clan Mallardo in un business su cui la camorra si gettò a tuffo

30 Luglio 2020 - 13:25

VILLA LITERNO – Esiste una matrice camorristica nell’attività in grande stile delle polizze false, targate famiglia Catena. Al riguardo, Dionigi Catena, arrestato insieme ad altre 9 persone lo scorso 14 luglio, era finito in manette per la prima volta nell’anno 2010. In quella circostanza, per effetto di un’indagine della dda che riguardava il clan dei casalesi, fazione riconducibile all’allora latitante Michele Zagaria. Furono emesse misure cautelari nei confronti di 17 persone. Dall’inchiesta era emerso che il clan Mallardo si era sovrapposto ad una struttura che realizzava e commercializzata false polizze Rca, anche tramite programmi informatici. Tra i componenti di questa organizzazione, c’era proprio il già citato Dionigi Catena.

Nel 2012, fu arrestato di nuovo con altre 39 persone in un’operazione condotta dai carabinieri di Sessa Aurunca per associazione per delinquere legata sempre alla produzione di false polizze assicurative. Nell’operazione viene fuori questa collaborazione familiar-aziendale: tra i 39 indagati, furono denunciati, infatti, anche il fratello Federico Catena e Nicola Di Tella. Entrambi sono coinvolti nell’ultima indagine, sfociata negli arresti del 14 luglio scorso.

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