BCC. La Banca San Vincenzo de Paoli partecipa al Fondo StudioSì promosso dal Ministero dell’Università

4 Settembre 2020 - 17:30

CASAGIOVE (gianluigi guarino) – Non è sorprendente che il ministro dell’Università e della Ricerca scientifica Gaetano Manfredi, già rettore della Federico II colga con estrema lucidità e con la capacità di chi ha una profonda cognizione di causa i punti essenziali e che sono allo stesso tempo, purtroppo, anche i critici del disagio economico dell’Italia Meridionale.  I saperi non rappresentano infatti una parola che indica o evoca un fondamento teorico. Chi sa, chi conosce, può infatti produrre premi e servizi di qualità o comunque può contribuire a farlo. Chi sa e chi conosce nella direzione del mercato, delle necessità concesse ai cicli produttivi dell’economia digitale, riesce ad elevare il livello culturale di un territorio e, in una sorta di reazione a catena, a favorire l’insediamento di attività produttive in grado di competere nell’anno 2021 e cioè in un momento in cui al di là della contingenza Covid, le democrazie occidentali crescono e si sviluppano solo grazie alla qualità e non certo in base alla quantità, almeno fino a quando esisteranno queste profonde differenze nei costi di produzione a partire da quello fondamentale del lavoro.

Siccome Manfredi, uno dei pochi ministri di questo Governo autenticamente illuminati dalla conoscenza, queste cose le ha vissute sulla propria pelle, riesce a capire che soprattutto i 30enni devono essere sostenuti con l’obiettivo di salvargli letteralmente la pelle. Guardate, non è una provocazione la nostra. Quella è un’età in cui si deve essere propulsori di tante cose: promotori sviluppo economico, di sviluppo sociale e, perché no di riproduzione della specie umana. Accettare che questa generazione attraversi i suoi anni nell’incertezza legata al precariato e all’incapacità di trovare un lavoro vero, significa fondere il motore di un intero gruppo umano, di un’intera struttura socio economica.

Per cui, la decisione della Banca di Credito Cooperativo di Casagiove di aderire a pieno titolo al progetto Fondo StudioSì del quale il gruppo Iccrea di cui la San Vincenzo de Paoli fa parte, significa partecipare a processi importanti. Poi si può discutere sull’entità delle risorse, in questo caso 46.5 milioni di euro, ma è indubitabile che nel momento in cui lo Stato, insieme al sistema finanziario che lo abita comprendono che spendere i soldi per finanziare i costi della formazione universitaria, il cui dettaglio lo potrete apprendere leggendo il comunicato stampa che pubblichiamo in calce a questo articolo, significa andare dalla parte giusta. Anzi, significa andare dall’unica parte possibile per cercare di far sedimentare un modello di sviluppo che dia al Meridione un protagonismo nuovo strutturato attraverso un’azione orgogliosa che comprende quale sia il modo per crescere realmente. Il Rettore e oggi Ministro Manfredi avendo guidato per anni l’Università più importante e più prestigiosa del Sud, l’ha compreso bene che per promuovere l’innovazione dei sistemi produttivi legati alla domanda e all’offerta non si può prescindere dall’implementazione dei saperi, dal rafforzamento della formazione universitaria.

Insomma, anche stavolta la scelta dell’istituto di credito presieduto da Roberto Ricciardi, sembra essere felice e sicuramente non banale.

QUI SOTTO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO STAMPA DELLA BCC TERRA DI LAVORO

La BCC Terra di Lavoro “S. Vincenzo de’ Paoli” ha aderito all’ultimo strumento promosso dal Ministero dell’Università e della Ricerca, insieme alla Banca Europea per gli Investimenti: il Fondo StudioSì. Il Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, infatti,  è stato scelto dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI), in partnership con Sinloc S.p.A. – Sistema Iniziative Locali, come intermediario finanziario per la gestione di una quota complessiva di 46,5 milioni di euro delle risorse PON Ricerca e Innovazione 2014-2020, finalizzate a promuovere la formazione dei giovani studenti e/o laureati del Mezzogiorno. In particolare, il fondo intende contribuire alla riduzione del gap tra l’Italia e il resto dell’Unione Europea rispetto al numero dei laureati nella fascia tra i 30 e i 34 anni, attraverso la concessione di finanziamenti agevolati senza interessi e garanzie, da veicolare soprattutto verso percorsi di istruzione nel Mezzogiorno italiano.

Con StudioSì si possono finanziare le tasse universitarie o le spese di iscrizione a corsi di laurea a ciclo unicolauree magistralimaster universitari di primo e secondo livello, scuole di specializzazione riconosciute dal MUR. Ma non solo! Anche i costi sostenuti per le esigenze di trasporto e soggiorno legate al percorso di studi, che sia in Italia o all’Estero, sono finanziabili. L’importo massimo concesso può arrivare fino a 50.000 euro, di cui fino a 10.000 euro per sostenere i costi di soggiorno, trasporto, vitto e acquisto del materiale e strumenti di studio per ogni anno di frequenza.

Al contrario dei prestiti tradizionali, StudioSì è concesso a tasso zero e senza alcun tipo di garanzia patrimoniale né personale né di terzi: è il prestito su misura per i giovani!

I requisiti per l’accesso sono la residenza in una delle 8 regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Puglia, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Sardegna e Sicilia, c.d. regioni “target”) e l’appartenenza del corso di studi universitario ad una delle classi di laurea identificate nell’Avviso Pubblico “Fondo StudioSi” pubblicato dal MUR oppure, in alternativa, che lo studente non sia residente in una delle succitate regioni ma che stia frequentando o sia intenzionato a frequentare un corso di studi in università situate in una delle 8 regioni target. Tali corsi possono essere erogati da università italiane, pubbliche o private, o da università estere.

E’ evidente la grande opportunità che tale strumento può offrire ai giovani del territorio, un supporto a conferma della costante attenzione e vicinanza al territorio che da sempre contraddistinguono la mission della Bcc Terra di Lavoro “S. Vincenzo de’ Paoli”.