Assessore Buonpane, l’evasione degli oneri di urbanizzazione, a partire dal caso di Angelo Morra, è un bubbone che ha fatto perdere decine di milioni di euro al Comune in cui opera. Cosa vuol fare?

17 Ottobre 2020 - 13:17

Raramente scriviamo partendo da una querela presentata ai nostri danni. Ma stavolta la rivendicazione di correttezza, l’autotestimonianza di legalità del titolare dei lavori pubblici, ci ha particolarmente stimolati

TEVEROLA (g.g.) – L’assessore ai lavori pubblici del Comune di Teverola, Pasquale Buonpane, si è unito alla lunga fila di politici, burocrati, imprenditori e papponi assortiti che ritengono, ancora oggi, come se la mia storia personale e professionale non avesse già dato prova di sé, di poter intimorire il sottoscritto, presentando delle buffe querele.

Però, noi vogliamo dare credito realmente a Buonpane e vogliamo dare, dunque, per buono tutto ciò che lui asserisce di sé, definendosi in pratica un riducibile apostolo della legalità, delle regole, delle leggi. A dimostrazione del fatto che questa nostra apertura di credito nei suoi confronti è reale e non retorica, diciamo che tutto ciò che è successo negli ultimi anni al Comune di Teverola, compresi gli ultimi in cui il Buonpane ha svolto, come del resto svolge ancora oggi, il ruolo di assessore ai lavori pubblici, viene cancellato da ogni nostra possibile valutazione.

Partiamo da adesso, dunque, in modo che nessuno possa affermare che ci sia un pregiudizio nei confronti di un soggetto che tra le altre cose al pari del 98% dei politici di questa terra, noi non conosciamo neppure fisicamente limitandoci, quindi, ad una conoscenza riguardante esclusivamente la funzione che esercitano.

Dato che Buonpane afferma di essere per la legalità senza se e senza ma e di non essere la protesi politica dell’ex sindaco e imprenditore edile Biagio Lusini, gli offriamo uno spunto di confronto con noi, andando a ripescare nella enorme stiva delle nostre conoscenze su fatti e persone una storia qualche volta trattata da Casertace: ma l’edilizia, intesa come categoria produttiva generale senza particolari classificazioni, almeno in sede di premessa, come è stata amministrata a Teverola, comune che ha avuto l’onore di ospitare i servigi di un vero e proprio caposcuola l’ingegnere Gennaro Pitocchi, di ogni legislazione relativa ai lavori pubblici, a quelli privati e all’urbanistica, spessissimo ad essi connessa?

Rispondendo a questa domanda noi potremmo scrivere un libro, e non per dire. Ma noi dobbiamo mantenerci saldi all’ordine del giorno che ci siamo dati, di cui vogliamo occuparci e che ci consente di rivolgere una domanda più modesta, più specifica, meno problematica all’assessore Buonpane, che essendo tale ha la responsabilità di badare, come lui dice di fare in maniera ineccepibile (e noi, ripetiamo, gli crediamo), a che i processi amministrativi siano sempre corrispondenti al dettato delle norme giuridiche.

Per cui, emendiamo il domandone di prima facendolo diventare una normale domanda : come stiamo messi, al Comune di Teverola, con gli oneri di urbanizzazione? Come stiamo messi con ciò che la legge impone di corrispondere allo Stato quando un imprenditore costruisce manufatti che riconducono ad una immediata ricaduta in termini di legittimo profitto? E qui se non siamo ad una stesura di un libro, avremmo comunque bisogno di 3/4 capitoli di trattazione. E allora restringiamo il perimetro e domandiamo all’assessore Buonpane se il noto e facoltoso imprenditore locale Angelo Morra ha corrisposto o meno la corposa cifra che il Comune gli ha chiesto un po’ di tempo fa nei momenti rari in cui si è mostrato attivo, magari per effetto della presenza dei commissari prefettizi (non di tutti però) gli ha notificato? Perché, questa storia di Morra è veramente singolare e anche un po’ spassosa. Intanto chiariamo che stiamo parlando di un imprenditore molto conosciuto e soprattutto in grande concordia personale e professionale con l’ex sindaco, oggi consigliere comunale, Biagio Lusini.

In principio fu l’area Pip, che sta per piano di insediamento produttivo. Lì, Morra non ci andò leggero con i metri cubi, costruendo immobili legati alla destinazione d’uso tipica dei Pip: produzione di beni e in questo caso di servizi visto che quelli dovevano essere uffici.

A pensarci bene Teverola è uno dei pochissimi comuni della provincia di Caserta ad aver approvato il nuovo Puc. E’ accaduto nel 2016 e lo strumento di regolamentazione dell’uso del territorio è uscito dalla matita del già citato Gennaro Pitocchi, detto “magister”. In quell’occasione l’area Pip fu riconvertita in area residenziale. E fin qui, per carità, si tratta di una decisione opinabile, criticabile sul terreno della politica, ma comunque legittima. Tra le aree toccate dalla “grazia”, c’era e c’è anche quella in cui l’imprenditore Morra, cioè il grande amico di Lusini che a quel Puc guardò con attenzione essendo lui sindaco di Teverola a quel tempo, aveva costruito. Ovviamente non è che questi, in 24 ore buttava giù dai balconi le scrivanie e le sostituiva con le camere da letto. Occorreva che lo volesse. E lui lo volle, presentando una conforme richiesta di cambio di destinazione d’uso nella sua creazione immobiliare. Il Pitocchi, intanto, vista anche l’area che tirava, si fece sostituire dalla signora Carmen Mottola, una sua fedelissima, che, probabilmente non a caso, qualche guaio giudiziario, anzi più di uno, lo ha passato. A Morra fu riconosciuto il cambio di destinazione. Lì nacquero diversi appartamenti che furono venduti con grande soddisfazione per le tasche dell’imprenditore grande amico di Biagio Lusini. La Mottola dimenticò, però di chiedere a Morra il giusto ed equo pagamento di oneri di urbanizzazione. Perché se Lo Stato ti esonera dal pagarli nelle aree Pip dove si presuppone vengono costruiti immobili finalizzati alla produzione e dunque alla creazione di nuovi posti di lavoro, in un’area residenziale uno costruisce casa per viverci oppure case e palazzi per venderle o fittarle. Per cui non c’è dubbio che occorra pagare gli oneri di urbanizzazione. In linea di massima 150mila euro per quel che riguarda il caso dell’imprenditore Morra. Quando a capo dell’ufficio tecnico arrivò l’ingegnere Palermiti questi assimilò, fece proprio l’invito di un commissario prefettizio di iniziare le procedure per riscuotere gli oneri non corrisposti e dunque sottratti ai cittadini di Teverola che avrebbero avuto il diritto di vederli tradurre in investimenti pubblici a loro favore. Da Morra nessuna risposta, anzi, ci dicono che questi esponeva una sua singolare, variopinta teoria che lo portava a sostenere che lui non aveva nessun obbligo di pagare gli oneri, perché quegli immobili erano stati costruiti in zona Pip. Ovviamente, questa teoria omette il piccolissimo particolare che quegli appartamenti sono stati venduti come residenze, per abitarci, quindi ad un prezzo significativamente maggiore rispetto a quello incassabile dalla vendita di un immobile a vera destinazione Pip.

Ecco, se l’assessore Buonpane è un vero apostolo della legalità, metta mano al verminaio degli oneri di urbanizzazione non pagati. Lo faccia per tamponare un danno già enorme, visto e considerato che Teverola, soprattutto nella sua zona Asi, è un blocco di abusivismo integrale. Perché passando dal discorso della residenzialità a quello delle esenzioni, ci piacerebbe sapere da Buonpane cosa ne pensa delle tante concessioni rilasciate ai sensi dell’art. 36 del dpr 380/2001. Ci piacerebbe che informasse noi e i suoi concittadini (ma se non lo farà lui, lo farà Casertace), di quanti bonifici, di quanti assegni a titolo di corresponsione degli oneri di urbanizzazione, sono stati pagati per le decine e decine di capannoni, frutto dell’art. 36 o comunque esercenti un’attività produttiva di legittima finalità speculativa che invece magari sono state spacciate all’inizio per insediamenti artigianali, che le leggi regionali rendono esenti dal pagamento degli oneri.
Ne parlmiamo Buonpane? Attendiamo sue notizie, altrimenti poi ne parliamo noi.