La testimonianza di un ragazzo: “Vi racconto la mia esperienza con il CORONAVIRUS. Abbiamo perso uno zio. Le istituzioni sono assenti”

26 Ottobre 2020 - 13:23

TRENTOLA DUCENTA – Pasquale, un ragazzo di Trentola Ducenta, ha voluto raccontare sui social la sua esperienza sul coronavirus. Ecco il testo integrale del suo messaggio: “Ed è finito, speriamo che non ritorni, anche per noi l’incubo Covid19. Con la negativizzazione di mio fratello, cercheremo di tornare alla normalità, sempre con tanta prudenza. Il Covid ha segnato indelebilmente la nostra famiglia, portandoci via una persona a noi molto cara,mio zio. Il Covid ti rende “soli” anche se solo non lo sei mai, perché tutte le persone che ti vogliono essere vicine ci riescono, a distanza ma ci sono sempre state in questi giorni grigi. È proprio a queste persone che va il mio, e quello della mia famiglia, più sentito ringraziamento per la vicinanza, l’essersi messi a disposizione, l’amore e l’amicizia che ci hanno dimostrato se pur con una semplice chiamata. Il gergo popolare ci insegna che “gli amici si vedono nel momento del bisogno” e in parte così è stato, ma ringraziamo ovviamente anche a chi ha fatto finta di non sapere. Da giovane della mia amata terra però mi duole fare una piccola precisazione su questo momento che tutta Italia sta vivendo, il covid oramai da mesi ha messo in ginocchio tante realtà, ha abbandonato tante persone, ha seminato terrore tutto questo però, aimè, poteva essere “alleggerito” dalle istituzioni.

Istituzioni che sono assenti, istituzioni che dicono che si interessano dei propri contagiati e ciò non avviene (almeno nel nostro caso), istituzioni che in questo momento dovrebbero garantire sostegno morale, vicinanza e perseveranza ma che purtroppo viene a mancare, chissà perché. Istituzioni che dovrebbero scendere in prima persona in campo per garantire il rispetto delle regole. Istituzioni che non tutelano nemmeno le forze dell’ordine e personale sanitario che sono i veri guerrieri di questa emergenza, persone che meritano rispetto. È proprio su questa scia che voglio ringraziare delle persone che nel loro possibile, e nel ruolo che ricoprono, hanno mostrato una vicinanza forte e presente: tra queste il nucleo di protezione civile di Trentola e il preside.”