BCC TERRA DI LAVORO. 100 anni e non sentirli. Le nuove sfide di un istituto di credito sempre più in crescita
10 Dicembre 2020 - 12:02
CASAGIOVE – Correva l’anno 1921, in data 14 Dicembre, quando, con atto del notaio Giuseppe Iadicicco, venne costituita in Casagiove la Cassa Rurale “S. Vincenzo de Paoli”. Quelli del primo dopoguerra furono anni di grave crisi economica e sociale; le comunità dell’epoca, soprattutto nel nostro territorio, si fondavano prevalentemente su attività agricole. La maggior parte della popolazione era dedita al lavoro nei campi e i coloni, così come i pochi artigiani e commercianti presenti, vivevano un clima di grandi agitazioni. Fu così che alcuni signori casagiovesi di riconosciuta moralità, col notevole contributo di un sacerdote, Don Lorenzo Centore, diedero vita ad una delle prime Casse Rurali della Campania in un clima poco favorevole al modello cooperativistico. La natìa Cassa Rurale fu ispirata a principi cristiani e mirava a perseguire finalità prettamente sociali, motivo per cui fu dedicata al Santo dei poverelli, tanto venerato a Casagiove. I primi anni furono molto difficili, ma la determinazione di quegli arditi fondatori nel perseguire il loro ideale fu tale che vi si prodigarono in diversi modi al fine di garantire lo sviluppo dell’Istituto. Gli amministratori dell’epoca, per venire incontro alle esigenze della popolazione, si rendevano disponibili gratuitamente a depositare in banca i piccoli risparmi di tanti coltivatori che non avevano il tempo per farlo, poichè andavano nei campi di prima mattina e rientravano presso le proprie abitazioni solo all’imbrunire. Costoro, dopo aver ricevuto la misera paga settimanale, ne consegnavano una piccola parte nelle mani del consigliere affinchè questi, la mattina successiva, la depositasse in banca a loro nome. Vi era una collaborazione e una vicinanza tra le persone, oltre ad un elevato livello di fiducia verso il prossimo, che oggigiorno risultano francamente inimmaginabili. Dopo anni di crescita e sviluppo dell’Istituto, una tappa fondamentale nella storia dello stesso ha avuto luogo il 1° Luglio 2016, a seguito della fusione con la BCC “Alto Casertano e Basso Frusinate”. Questo passaggio fu fondamentale ai fini della sopravvivenza dell’Istituto, poichè senza la fusione, la BCC sarebbe stata assorbita da una più solida e significativa consorella. Peraltro il 1° luglio del 2019, alla fine del processo di autoriforma delle BCC italiane, è stato sottoscritto un contratto di coesione con il Gruppo Bancario ICCREA, che ha garantito maggiore solidità e affidabilità alle BCC.
Va detto che la BCC, negli ultimi anni, ha dovuto difendersi dai cambiamenti e dalle trasformazioni del territorio, contraddistinti da fenomeni epocali quali gli effetti della globalizzazione, i postumi della crisi economica mondiale del 2008, la depressione anche culturale dell’economia basata sulla cooperazione e dall’ingente fiume normativo imposto dall’alto. Ciò, purtroppo, ha portato anche a snaturare l’identità mutualistica e territoriale che ha sempre contraddistinto l’istituto ed oggi, nonostante la BCC stia per compiere 100 anni, risulta essere contraddistinta da una governance giovane nello spirito che si esplica nella guida del Presidente, dott. Roberto Ricciardi, leader strategico e organizzativo dell’Istituto, e del Direttore Generale, dott. Francese Antonio, le cui competenze tecniche risultano fondamentali per il progresso della Banca.
Antonio Vozza
Membro Cda e Presidente del Comitato Celebrazioni del Centenario