CASERTA. ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA sul super progetto dei Dresia per il parcheggio Pollio. Ecco le presunte illegalità contestate
31 Marzo 2022 - 18:39
Abbiamo messo a confronto l’iniziativa del consigliere Donato Aspromonte e ciò che è stato messo nero su bianco nel progetto approvato dal comune di Caserta e presentato dalla Sea Services. Ad esempio, secondo quanto scrive Aspromonte ci sarebbe un aumento di volumetria vietato dalla normativa. L’ingegnere Palmieri, autore del progetto, invece, scrive tutt’altra cosa. Infatti, leggiamo testualmente, “nell’area oggetto la nostra disamina di sono esistenti due tettoie metalliche che configurano una volumetria, per cui attività, e proposte lo studio di fattibilità sono tutte all’interno del volume delimitato da due tettoie, per cui resta escluso qualsiasi incremento volumetrico”
CASERTA – La storia del progetto per la riqualificazione del parcheggio all’interno del ex caserma Pollio è interessante. Il project financing presentato dalla famiglia Dresia attraverso la società Sea Services prevede una serie di attività e una ristrutturazione dell’area è un qualcosa che ha provocato una serie di eventi: CasertaCe ha sbugiardato le parole dell’assessore Emiliano Casale, che due mesi fa ha raccontato proprio a questo giornale che i Dresia non sarebbero rientrati nell’ex casermarea, il quotidiano Il Mattino ha aperto la sua edizione casertana con un’intervista proprio alla assessore e vicesindaco sulla questione Pollio e anche per i banchi dell’opposizione è scattata qualche voce contraria al progetto.
Con destinatari il comune di Caserta, la Soprintendenza e la procura di Santa Maria Capua Vetere, il consigliere comunale di opposizione Donato Aspromonte ha scritto una lettera su presunte illegittimità del progetto dei Dresia.
Nella lettera, che potete trovare in calce all’articolo, Aspromonte spiega il suo punto di vista.
Essendo l’area dell’ex caserma Pollio una zona che all’interno del piano regolatore generale del comune è definita come F9, della categoria “F”, cioè aree pubbliche, per crearsi un parcheggio all’interno sarebbe necessaria una variante al piano comunale ed essendo stata emessa una delibera senza questa modifica, l’atto del comune di Caserta sarebbe quindi viziato. Inoltre, scrive sempre Aspromonte, la caserma Pollio fa parte di un area definita zona di Recupero Urbanistico edilizio e di restauro paesistico Ambientale, come emerge dal Piano Territoriale Paesistico. All’interno di queste zone RUA non è possibile realizzare volumetria, quindi ingrandire o costruire nuove strutture. Secondo quanto scrive Aspromonte, essendoci la volontà dei Dresia di creare nuove strutture ci sarebbe un aumento dei volumi, in netto contrasto secondo quanto previsto dalla legge.
Detto ciò, adesso cerchiamo di capire invece la versione della Sea Services.
All’interno del progetto pubblicato anche da noi di CasertaCe martedì, l’ingegnere Palmieri, responsabile del piano, specifica l’area F9 relativamente alla Caserma Pollio. A questa dichiarazione si aggiunge l’articolo 32 delle note di attuazione del Piano regolatore generale del comune di Caserta che prevede come qualsiasi insediamento militare venga dismesso assume automaticamente la destinazioni di zona F, cioè di zona pubblica.
Secondo quanto emerso dal progetto, poi, questo prevede un’attività di pubblico interesse tra cui la predominante è quella di parcheggio pubblico, con la realizzazione di ulteriori attrezzature di uso pubblico e di interesse comune. Per questo motivo tutto rientrerebbe nelle zone F e quindi la variante necessaria secondo quanto scrive Aspromonte, non sarebbe poi così necessaria.
Inoltre, ma qui c’è ancora da capire bene la storia dietro al documento che stiamo per raccontarvi, ci sarebbe una determina del 2009, durante la consiliatura guidata da Nicodemo Petteruti, con la quale sarebbe stata inserita la Pollio tra le aree parcheggio del comune di Caserta. Una situazione che renderebbe corretta la visione dei Dresia. Dovesse essere assente il parcheggio Pollio dal piano delle aree di sosta del comune di Caserta, allora le criticità dichiarate da Aspromonte sarebbero totalmente condivisibili almeno in linea teorica.
Veniamo alla questione tettoia.
Secondo quanto segnala Aspromonte come detto, ci sarebbe un aumento di volumetria. L’ingegnere Palmieri, invece, scrive tutt’altra cosa. Infatti, leggiamo testualmente, “nell’area oggetto la nostra disamina di sono esistenti due tettoie metalliche che configurano una volumetria, per cui attività, e proposte lo studio di fattibilità sono tutte all’interno del volume delimitato da due tettoie, per cui resta escluso qualsiasi incremento volumetrico“.
Quindi, secondo la società proponente, le predette volumetrie dell’esposto presentato dal consigliere non verrebbero costruite.
Passando al momento in cui Aspromonte parla di tettoia da “sanare”, quindi presente fattualmente ma non sulle carte, proprio in considerazione di quanto scrive il consigliere di centro-destra, cioè che è stata realizzata durante il periodo bellico, questa non avrebbe bisogno di essere sanata, poiché pertinenza del demanio militare. Ma, bisogna ammetterlo, su questa circostanza la nebbia del tempo passato rende offuscata la vista.