CASERTA. La Emmedue batte cassa e il comune paga 65 mila euro a Michele Schiavone

9 Giugno 2022 - 13:06

CASERTA – Materia complessa quella dei servizi sociali. Gestiti attraverso l’erogazione di fondi regionali dai comuni definiti capofila Ambiti, queste attività dal grande valore morale, ma anche economico, sono entrate in maniera dirompente nella cronaca nera degli ultimi mesi, grazie alle indagini della direzione distrettuale antimafia, operativamente portata avanti dalla squadra mobile della questura di Caserta. Come detto, materia complessa.

Oggi non parliamo, però della questione relativa al inchiesta della Dda, ma restiamo nel mondo dei servizi sociali.

Dobbiamo partire dal 2020, quando il tribunale di Santa Maria Capua Vetere emette un decreto ingiuntivo per cui il comune di Caserta, in qualità di capofila dell’ambito territoriale C1, è condannato a pagare 57 mila euro alla EmmeDue srl, una delle società nell’ambito sanitario di proprietà l’imprenditore Michele Schiavone.

Il businessman originario di Sessa Aurunca nei mesi scorsi è stato indagato di una delle inchieste relative a processi corruttivi nell’ASL di Caserta, finendo addirittura arrestato nel febbraio 2021 e poi scarcerato. Forse, non possiamo darlo per certo, per questo motivo l’amministratore unico della EmmeDue è la signora Iwona Barbara Garczynska, ma ad esempio sul sito della società come amministratore viene ancora riportato il nome di Michele Schiavone.

Il capoluogo, con una certa lentezza, come fa notare l’atto di precetto inviato dell’avvocato Chiara Ponticelli a palazzo Castropignano, ha iniziato il pagamento relativo alle prestazioni socio sanitarie rese dell’anno 2017, dimenticando, diciamo così, quelle erogate tra il 2018 e 2019, oggetto proprio del decreto ingiuntivo. Senza, inoltre, provvedere alla liquidazione degli interessi delle spese legali statuite. Interessi maturati e spese legali, che hanno provocato la crescita del debito del capoluogo.

E dopo due anni, alla fine, il comune di Caserta ha proceduto alla assunzione dell’impegno di spesa da 64 mila euro così divisi, 49 mila per le prestazioni più quasi 15 mila euro di interessi maturati in questo periodo di tempo.

Senza entrare nel merito del pagamento, se dovuto o meno, in considerazione del fatto che già il tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha stabilito che Schiavone doveva avere questi soldi, i ritardi nella gestione dei pagamenti e della liquidazione del denaro dovuto ai fornitori, ha provocato un aumento della spesa per le casse comunali del 30% rispetto alla iniziale dovuta dall’ ente capofila dell’ambito C1.

La lentezza burocratica che l’amministrazione comunale ha dimostrato in questi anni anche in questo caso ha causato un carico maggiore per il bilancio già disastrato del Capoluogo. Sarebbe interessante, a questo punto, capire le motivazioni dei ritardi nei pagamenti, per il caso della EmmeDue per tutti gli altri che sono emersi in questi anni.

Perché se un comune si ritrova a pagare in due anni il 30% in più di quanto inizialmente stabilito, evidentemente, qualcosa negli uffici di piazza Vanvitelli è andato storto.

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