MONDRAGONE. Il comandante dei vigili urbani Bonuglia rinviato a giudizio per il mancato arresto di una rom
3 Luglio 2022 - 19:30
Le querele a nostro avviso intimidatorie di Zannini e di Campoli/Tramonti, rendono doveroso il nostro ritorno in grande stile sulla politica di questa piazza giornalistica, a cui tanto abbiamo dato negli anni passati
MONDRAGONE (g.g.) – Beh, tutto sommato, pur aggravando ulteriormente i nostri ritmi di lavoro, già largamente fuori registro e fuori controllo da anni, un po’ di intima soddisfazione l’avvertiamo dal momento in cui siamo stati costretti ad aumentare la mole di operosità dalle legittime quanto sconcertanti reazioni da parte del consigliere regionale Giovanni Zannini e da parte del personaggio mondragonese a lui più vicino e che si costituisce in un solo corpo e in un solo spirito nella crasi, regolarmente certificata in vincolo coniugale da Santa Romana Chiesa, tra Alfredo Campoli e sua moglie Rosaria Tramonti detta Maria, la più votata alle ultime elezioni comunali, da anni assessore al Commercio, nei confronti del lavoro di questo giornale.
Un giornale che loro, Zannini e Campoli/Tramonti, preferiscono querelare, rifuggendo, non essendo in grado, probabilmente, di sostenere, un contraddittorio da noi, invece, auspicato da tempo. Un atteggiamento che dimostra il dato di querele vengono sporte con mero intento intimidatorio, ma soprattutto per evitare che una mancata reazione possa essere considerata dai cittadini di Mondragone, la definitiva dimostrazione che gli articoli di Casertace raccontano fatti fondati, anzi, fondatissimi.
Mi fa piacere e ci fa piacere ritornare nella trincea mondragonese, perché questo giornale ha profuso entusiasmi ed energie per anni e anni in un racconto quotidiano, tanto serrato da farmi sbottare scherzosamente molte volte in un: “oh, noi ci chiamiamo CasertaCe e non possiamo certo risolvere ogni nostra giornata scrivendo un capitolo della MondragoneCe“.
Però, come si dice, il primo amore…
E allora, dobbiamo ringraziare Zannini e Campolitramonti perché, se è legittima la decisione di querelare noi e chiunque altro gli pare, lo è parimenti la nostra di rispondere colpo su colpo, alla nostra maniera, senza paura, a viso aperto e fino ad ogni estrema conseguenza.
Lo dovrebbero sapere cosa ci abbia fatto il sottoscritto con le querele sin dai tempi in cui dirigeva il Corriere di Caserta, nella mia vita, usandole (ed è storia indiscutibile e provata) per andare deliberatamente in carcere, in segno di protesta contro le denunce intimidatorie si danni de giornalisti e finalizzate soli a zittirli e anche per l’ assurdo reato dell’omesso controllo, contestato ai direttori dei giornali.
Dunque, più querele farete, più Casertace radunerà ogni suo estro, ogni suo talento, la sua cultura, la sua storia affinché i nostri valori possano confrontarsi pubblicamente con i valori di Zannini e Campolitramonti.
Dunque, la nostra storia, la nostra cultura, i nostri talenti, il nostro conto in banca, le scelte volontarie e mai subite che abbiamo compiuto nella nostra vita perché questo avesse la consistenza che ha sono sesquipedalmente diversi dalla loro cultura, dai loro modelli di partecipazione alla vita pubblica, dai loro talenti e, soprattutto dal loro conto in banca, formatosi, come del resto il nostro, in funzione dei modelli di azione, di comportamento, di relazioni pubbliche e private.
Fortunatamente, per restare vispi e attivi su Mondragone, ci soccorre la cronaca e cioè la fissazione, per il prossimo 13 ottobre, del processo a carico dell’attuale comandante dei vigili urbani David Bonuglia, che la pm della Procura di Santa Maria Capua Vetere, Gerardina Cozzolino, ha citato in giudizio per i resti di abuso di ufficio e di rifiuto, da parte del pubblico ufficiale di atti di ufficio, questo reato rivisitazione contenuta nell’articolo 328 del codice penale. dell’antico e oggi riformato resto di omissione di atti di ufficio.
Sul comandante Bonuglia andrebbe imbastito ogni volta un capitolo del teatro dell’assurdo, ma almeno per oggi lasciamo perdere, limitandoci solo a ribadire che si tratta di un personaggio arrivato al posto giusto al momento giusto, perché le sue attitudini e il suo carattere non possono che sposarsi con le attitudini e il carattere di Giovannj Zannini, che, di Mondragone, è il sindaco di fatto da più di cinque anni.
La vicenda giudiziaria è stata attivata da una denuncia, presentata un po’ di tempo fa, dall’altro vigile urbano Salvatore Pagnani che, sconcertato, dovette fare marcia indietro, cancellandola, a verbali già aperti e per motivi assolutamente incomprensibili, nella procedura dell’arresto in flagranza di una donna di etnia rom, che aveva rubato. borseggiandolo, un portafoglio a un avventore.
Il sequestro del computer del Comando ha confermato, ad avviso del pubblico ministero, che la interruzione di quello che era un atto dovuto, si verificò effettivamente e che ciò non sarebbe mai potuta succedere se non fosse stato il comandante Bonuglia ad impartire un ordine che, di fatto, insabbiò quella pratica.