CAMORRA e RFI. Stamattina l’udienza preliminare per Nicola Schiavone e altri 67

14 Settembre 2022 - 10:00

Casal di Principe – (gv) E’ iniziato da poco minuti alle 11 dinanzi al gup, il rinvio a giudizio per 68 persone accusati a vario titolo di collegamenti per appalti d’oro dei Casalesi nelle ferrovie. L’udienza preliminare
si terrà nell’aula bunker del carcere di Poggioreale.
Un’inchiesta della Dda di Napoli che raggruppa altri filoni d’indagini sempre in questo settore.
Tra gli indagati eccellenti, c’è Nicola Schiavone, 68 anni, imprenditore dell’agro aversano ma da anni residente a Napoli.
Gli episodi contestati dai sostituti procuratori Antonello Ardituro e Graziella Arlomede, si collocano in un periodo che va dal 2007 al 2019. In particolare, l’VIII sezione del Tribunale del Riesame di Napoli aveva escluso l’associazione mafiosa per Nicola Schiavone, ritenuto vicino all’ex primula rossa dei Casalesi, Francesco Schiavone Sandokan ma che per gli inquirenti, avrebbe fatto confluire nella sua disponibilità di denaro frutto delle attività illecite della cosca casalese.

Un giro di appalti di Rfi che sarebbe finito – secondo la Procura – a ditte vicine ai Casalesi, in cambio del pagamento di mazzette e regali: gemelli d’oro Cartier da 600 euro e soggiorni da oltre 9mila euro in costiera sorrentina destinati a funzionari della società ferroviaria. Oltre agli imprenditori dell’agro aversano, sono coinvolti anche un avvocato
del

foro di Napoli Nord, un funzionario di banca e un carabiniere. Le accuse contestate a vario titolo sono di corruzione, riciclaggio e intestazione fittizia di beni con l’aggravante mafiosa (caduta però al Riesame). A sostenere l ’accusa, anche le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. Nell’indagine fu coinvolto il fratello di Nicola Schiavone, Vincenzo; il boss dei Casalesi, Dante Api-cella (già detenuto da anni), imprenditori ritenuti in affari con la fazione Schiavone e e dirigenti all’epoca dei fatti di Rete Ferroviaria Italiana. Nel procedimento risulta parte offesa la Rfi assistita dall’avvocatessa Paola Severino del foro di Roma.

Ecco alcuni nomi degli indagati giudice Pietro Andreozzi, 62 anni di Salerno; Bernardo Apicella, 38 anni di Casal di Principe; Dante Apicella, 66 anni di Casal di Principe; Pietro Apicella, 36 anni di Casal di Principe; Vincenzo Apicella, 71 anni di Casal di Principe; Konstandina Ekaterini Balanos Balanau, 67 anni di Roma; Luigi Belardo, 49 anni di Orta di Atella; Pierfrancesco Bellotti, 444 anni di Roma; Vincenzo Bove, 59 anni di Sant’Anastasia; Giuseppe Buonvino, 78 anni di Roma; Vincenzo Calà, 46 anni di Roma; Carmelo Caldieri, 55 anni di Giugliano in Campania; Stefania Caldieri, 54 anni di Napoli; Vincenzo Caldieri, 45 anni di Villaricca; Luca Caporaso, 46 anni di Giugliano in Campania; Daniela Coppola, 47 anni di San Cipriano d’Aversa; Antonio D’Abrosca, 66 anni di Grazzanise; Pasquale D’Abrosca, 37 anni di Grazzanise; Nicola D’Alessandro, 47 anni di Trentola Ducenta; Crescenzo De Vito, 43 anni di Giugliano; Simone Del Dottore, 39 anni di Pomezia; Giulio Del Vasto, 47 anni di Napoli; Umberto Di Girolamo, 56 anni di Marano; Gennaro Diana, 55 anni di Casal di Principe; Giancarlo Diana, 53 anni di Casal di Principe; Luigi Diana, 62 anni di Casal di Principe; Mario Diana, 59 anni di Casal di Principe; Salvatore Diana, 66 anni di Casal di Principe; Vincenzo Diana, 68 anni di Casal di Principe; Mattia Errico, 33 anni di Giugliano in Campania; Marco Falco, 69 anni di Rocca d’Evandro; Ciro Ferone, 58 anni di Afragola; Francesca Filosa, 43 anni di Giugliano; Mario Filosa, 71 anni di Giugliano; Luca Fontana, 40 anni di Casal di Principe; Giuseppe Fusco, 63 anni di Marigliano; Guido Giardino, 70 anni di Napoli; Augusto Gagliardo, 48 anni di San Cipriano d’Aversa; Paolo Grassi, 50 dnni di Galbiate; Massimo Iorani, 59 anni di Roma; Leonardo Letizia, 48 anni di Casal di Principe.