CALCETTO & PISTOLE. La lite in campo finisce in spari, condanna confermata per il 33enne

28 Dicembre 2022 - 10:28

AVERSA – La prima sezione penale della Cassazione ha confermato la condanna emessa dalla Corte di Appello di Napoli del giugno 2021 nei confronti di Giovanni Bonaventura Franzese, trentatreenne nato a Caserta, ma residente a Frattaminore, accusato di tentato omicidio, detenzione e porto illegale di arma.

La storia è del luglio 2019 scaturita quando, a seguito di una forte discussione avvenuta in un campo di calcetto, Franzese nel post partita affiancò, a bordo di una moto, l’auto guidata dal suo avversario, Salvatore Melillo, ed esplose all’indirizzo di quest’ultimo numerosi colpi di pistola, uno dei quali lo raggiunse la coscia.

Appena dopo, l’auto condotta dallo stesso Melillo

tamponò la moto di Franzese, provocandone la caduta.

Approfittando proprio di ciò, un altro soggetto scesi dall’autovettura ed esplose diversi colpi di arma da fuoco nei confronti del 33enne, prima che quest’ultimo potesse fuggire insieme su un’altra moto, condotta da una delle persone insieme alle quali aveva intercettato in strada l’auto di Melillo.

Entrambi erano finiti all’ospedale di Aversa con ferite di armi di fuoco alle gambe e lì fecero finta di non conoscersi.

Franzese, in sede di Appello, aveva ricevuto la riforma della sentenza in rito abbreviato, con i giudici avevano ridotto a sette anni di reclusione la pena.

Il 33enne ha presentato ricorso in Cassazione, chiedendo la modifica della sentenza della Corte d’Appello.

Tra i motivi presentati alla corte dall’avvocato difensore c’è il riconoscimento degli estremi del tentato omicidio, poiché, secondo quanto esposto al consulente tecnico, nessuno dei colpi esplosi risultava capace di uccidere Melillo.

I giudici della prima sezione penale, però, hanno dichiarato inammissibile ricorso di Franzese.

QUI SOTTO IL FILE CON LA SENTENZA DELLA CASSAZIONE