Demolito il bunker di Zagaria, più che un evento di civiltà, è stata una sagra. Il Ministro riceve “solo” due sindaci su 38 e qualcuno storce il muso

16 Febbraio 2023 - 21:05

A colloqui solo quelli dei comuni più grandi dei comprensori, costituenti l’area di competenza del Tribunale di Aversa-Napoli Nord. Nell’articolo, il testo integrale del documento dei primi cittadini, consegnato al titolare del Viminale, Matteo Piantedosi..

Più che un cantiere della rivalsa, della ricostituzione e della legalità, l’area interessata alle attività di demolizione del bunker di Michele Zagaria, sembrava il piazzale di ingresso del teatro Ariston in ghingheri per il festival di Sanremo. Televisioni, ma soprattutto tanti presenzialisti, mestiere altamente remunerativo qui da noi dove, come abbiamo sempre affermato, il più grande indotto della camorra e del clan dei casalesi è stato costituito da un anti-camorrismo in servizio effettivo e permanente.
Sul posto sono accorsi anche 38 sindaci di altrettanti comuni, ricompresi nell’area di competenza giudiziaria del tribunale di Aversa – Napoli Nord.
Qualcuno aveva detto loro che subito dopo lo spettacolo delle ruspe, avrebbero incontrato il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. E invece, hanno dovuto riporre gli smartphone già pronti ad immortalare le loro facce in modo da farne effige per spericolate pubblicazioni social. Il Ministro, infatti, avendo forse capito che l’evento si stava trasformando in una sorta di sagra, di festa strapaesana, ha comunicato al prefetto di Caserta, Giuseppe Castaldo, che avrebbe incontrato, in rappresentanza di tutti gli altri, i sindaci dei due comuni più grandi del bacino dei 19 ricompresi nell’area dell’agro aversano e in quella del Nord-Napoletano. Il breve colloquio tra il ministro, il prefetto, il sindaco di Aversa, Alfonso Golia e quello di Giugliano, Nicola Pirozzi è avvenuto mentre tutti gli altri primi cittadini erano radunati in piazza Petrillo. Guastata la festa, pare che più di uno di loro abbia esternato il proprio disappunto.
Al

Ministro, è stato consegnato un documento, con il quale i sindaci hanno esposto i loro auspici affinché il governo si muova per rafforzare la presenza dello Stato nei territori appena citati, storicamente molto densi di ogni forma di criminalità.
Questo il testo integrale: “solo attraverso una giustizia certa può crescere la fiducia dei cittadini nello Stato e che la percezione di sicurezza nelle comunità da noi amministrate può aumentare attraverso l’impiego di un maggior numero di operatori delle forze dell’ordine sul territorio. Siamo altresì ben consapevoli che, favorendo un’economia legale insieme a politiche attive volte a ridurre le disuguaglianze e le povertà educative, possiamo sottrarre manovalanza alle mafie e alla criminalità comune. Il Tribunale di Napoli Nord, allocato nel prestigioso Castello Aragonese di Aversa, è stato istituito nel Settembre del 2013. Il Tribunale di Napoli Nord è il quarto tribunale d’Italia, con una popolazione complessiva tra residenti, dimoranti ed extra-comunitari di circa 1.100.000 abitanti. Nonostante gli operatori, con sacrificio ed abnegazione, cerchino di assicurare un’ efficienza funzionale ed un’ elevata produttività, la significativa e cronica carenza di magistrati, di personale amministrativo e di unità della Sezione di Polizia Giudiziaria, inevitabilmente determina un rallentamento delle procedure.
In questi dieci anni di attività, il Tribunale di Napoli Nord ha rappresentato non solo un presidio di legalità, ma anche un elemento di sviluppo sociale ed economico per il territorio, con la nascita di molte attività produttive legali di supporto alla vita del Tribunale.
Il territorio del Circondario del Tribunale di Napoli Nord è caratterizzato da un indice di criminalità tra i più elevati d’Italia. Nei cittadini è forte l’esigenza di una maggiore sicurezza nella vita quotidiana anche a seguito dell’aumento di furti e rapine. Reati ambientali che creano danni per la salute dei cittadini sono numerosi ed ad oggi restano senza una risposta efficace (vedi la problematica della Terra dei fuochi e dello sversamento illecito dei rifiuti). Nonostante gli operatori delle forze dell’ordine, con sacrificio ed abnegazione, cerchino di assicurare sicurezza ed un efficace controllo del territorio funzionale e preventivo a contrastare fenomeni illegali, la significativa e cronica carenza di personale, compreso le polizie municipali, inevitabilmente determina un rallentamento delle attività di competenza, con il risultato di generare nei cittadini una sensazione di abbandono. Abbiamo chiesto a grande voce di attivare con urgenza tutte le procedure volte a sanare la grave carenza di personale sopra elencate, al fine di creare le condizioni per una giustizia certa e contestualmente scongiurare il dislocamento di alcune attività che comporterebbe ricadute altamente negative per le attività produttive sorte attorno al Tribunale di Napoli Nord. Come territorio abbiamo già vissuto una dittatura militare da parte della camorra. Dopo anni di contrasto e repressione, antidoto all’economia criminale e alle mafie può essere rappresentato dal tutelare i diritti dei cittadini, migliorando l’efficienza del Tribunale di Napoli Nord, e dal garantire un efficace presidio del territorio per prevenire fenomeni malavitosi. A tal fine, quali responsabili della sicurezza e della qualità della vita delle nostre comunità, auspichiamo l’avvio di un dialogo costruttivo tra potere centrale e locale per condividere un cronoprogramma volto alla risoluzione di tali problematiche, partendo dal lavoro già avviato dal Governo, per il tramite dei Sig.ri Prefetti di Napoli e Caserta, per attuare un piano assunzionale straordinario per gli organici di Polizia Municipale. Uniamoci tutti a questo grido di dolore e di allarme. Mobilitiamoci. Non c’è Libertà senza Giustizia”.