MAZZETTE & STELLETTE. La vita extra lux di alcuni ufficiali e sottufficiali dell’Aeronautica: tra BMW X6 e case a Roma a gogò. Ecco come falsificavano gli atti e le attestazione sui lavori

14 Maggio 2023 - 11:15

Proseguiamo la rassegna dei capi d’imputazione provvisori, integrandola con delle informazioni da noi assunte da fonti informatissime. Affrontiamo un caso di falso ideologico in concorso tra stellette e due imprenditori. Ci poniamo poi anche una domanda: ma siamo sicuri che i superiori in grado e nelle funzioni non sapessero niente delle attività di Iazzetta, Picarella, Ciotoli e Zitiello?

AGG 15.03.2024 – LA POSIZIONE DI ZITIELLO E’ STATA ARCHIVIATA DAL GIP DI VELLETRI

GRAZZANISE – Più continuiamo a leggere l’elenco dei capi d’imputazione provvisori contestati ad ufficiali ed anche a qualche sottufficiale dell’Aeronautica Militare, per gli appalti e gli affidamenti assegnati in varie strutture importantissime dell’Arma Azzurra – aeroporti di Grazzanise, Pratica di Mare e Ciampino- e più ci rendiamo conto che ciò che la magistratura è riuscita a portare alla luce rappresenta, per quella che è la nostra lunga esperienza sui fatti di cronaca giudiziaria, la classica punta dell’iceberg. Per altro, più assumiamo notizie sui maggiori protagonisti, sugli indagati e più si rafforza in noi il concetto che un meccanismo come quello raffigurato dai 26

capi d’imputazione provvisori dell’ordinanza, non ha potuto non essere un qualcosa partita da lontano, consolidatasi negli anni e, in quanto tale, difficilmente non compresa da chi, come si suol dire, stava sopra ai vari Iazzetta, Picarella, Cimitella, Ciotoli, Zitiello e compagnia. Sarebbe dunque opportuno che l’Aeronautica Militare, trattandosi di un’ inchiesta che coinvolge molti suoi rappresentanti, sviluppasse forme di intensa collaborazione con la magistratura inquirente in modo da permettere a quest’ultima di stabilire se anche i superiori in grado, appartenenti alla stessa schiera funzionale degli appena citati ufficiali e sottufficiali, abbiano lasciato passare improvvidamente dei comportamenti illegali, non approfondendo quelle che erano evidenze, tali per come sono state raccontate, nelle prime pagine della citata ordinanza. Ciò, per valutare l’ipotesi migliore, perchè non vogliamo mai pensare che gli altissimi ufficiali, ripetiamo, superiori in grado Iazzetta e degli altri, abbiano potuto avere qualche ruolo, argomento, questo, di cui sicuramente i magistrati hanno provato e stanno provando di convincere gli arrestati a spiegare in maniera precisa, dettagliata non mendace.

Sugli stili di vita, ne abbiamo parlato con alcuni imprenditori che in qualche modo avendo capito l’andazzo, hanno fatto un passo indietro scegliendo di non partecipare alle procedure di affidamento dei lavori dei diversi aeroporti militari. Sottufficiali in BMW X6 fiammanti, con più di una casa a Roma a questi riconducibile, ristrutturazioni degne di una residenza di un sultano e tante altre cose ancora che abbiamo appreso e su cui stiamo lavorando.

Per quanto riguarda la razione giornaliera di contestazioni, abbiamo scelto di pubblicarne in calce una riguardante la presunta violazione dell’art. 479 del codice penale, in pratica, della presunta commissione del reato di falso ideologico. Gli episodi sono due, ma noi a titolo esemplificativo, presentiamo lo stralcio di uno solo tra questi, precisamente quello contenuto nel capo 15 in cui risultano indagati per il reato appena citato, il Tenente Colonnello Francesco Picarella, direttore dei lavori presso il 208 Servizio Tecnico Infrastrutturale Distaccamento di Pratica di Mare, il Maggiore Vito Antonio Martielli, capo coordinatore dei lavori campali dell’8 G.G.C in Ciampino, il Tenente Colonnello Andrea Ciotoli, Comandante dell’8 gruppo a Ciampino e punto ordinante sul M.E.P.A. L’ufficiale più alto in grado coinvolto in questo capo d’imputazione provvisoria è il Colonnello C.S., responsabile RUP o che dir si voglia Comandante pro tempore del 2 Reparto Genio. Dalla parte degli imprenditori, invece, il falso ideologico in concorso viene contestato a Gianluca Mattozzi, amministratore della Romana strade s.r.l. e il beneventano Michele Palumbo, titolare della Edil Impianti 2008 sr.l.

Per pagare entrambi, dunque si presuppone ad epilogo di una procedura turbata in partenza (ecco perché parliamo di punta dell’iceberg) visto che per questo ed altri episodi la contestazione di uno dei reati cioè, nella specie stavolta il falso ideologico evidentemente strumento per raggiungere altri obiettivi, non è accompagnata dalla contestazione del cosiddetto reato-scopo che in questo caso può essere quello di corruzione a cui hanno contribuito, prima una turbativa d’asta o un abuso d’ufficio, e a valle la commissione del reato di falso ideologico.

In poche parole, nel caso di Mattozzi, l’accusa per gli indagati è quella di avere attestato la conclusione formale dei lavori come avvenuta il 16/12/2019 data in cui il cantiere per la manutenzione ordinaria per l’ “Entry point sanitario” dell’aeroporto di Pratica di Mare non era neppure stato aperto visto che quei lavori sono stati poi svolti tra il febbraio e il maggio del 2020.

Stesso discorso in linea di massima per quanto riguarda l’imprenditore sannita, Michele Palumbo, affidatario dei lavori per lavori di demolizione e rimozione di pavimenti in kinder, base economica per l’aggiudicazione 52,340.00 euro. I lavori, secondo i documenti ufficiali firmati e/o validati dagli indagati, erano terminati il 19/12/2019 quando il Palumbo pensava al prossimo Natale e non certo a rimuovere la pavimentazione in quel di Pratica di Mare. Cosa di cui poi si è occupato realmente tra il febbraio e il maggio del 2020, esattamente in parallelo con i lavori fatti da Gianluca Mattozzi.

Nel prossimo articolo ritorna in scena il casertano di Sparanise Massimo Zitiello, sottufficiale molto attivo nelle dinamiche riguardanti i lavori aeroportuali.

Come abbiamo scritto agli inizi gli episodi in cui viene contestato il falso ideologico sono due: oltre a quello raccontato ce n’è anche un altro al capo 17.