ESCLUSIVA CASERTACE ORE 16.46. Ecco chi sono due degli arrestati che con un drone portavano droga e telefonini nel carcere di S. MARIA C.V.
18 Luglio 2023 - 16:46
Stamattina al conferenza stampa del Procuratore della Repubblica aggiunto, Carmine Renzulli, che ci ha permesso di lavorare alla ricerca dei nominativi. La merce sequestrata era ben suddivisa in 6 plichi
SANTA MARIA CAPUA VETERE – (g.g) La conferenza stampa, tenuta stamattina dal Procuratore della Repubblica aggiunto Carmine Renzulli, negli uffici della stessa autorità inquirente presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ha permesso di venire a conoscenza di nuovi particolari sull’arresto, avvenuto, probabilmente all’alba di oggi, di 4 persone, 2 maschi e due femmine, sorpresi dai carabinieri del Comando Provinciale di Caserta a bordo di una Fiat Panda nei pressi del carcere di Sanata Maria Capua Vetere, dove , evidentemente si preparavano oppure avevano da poco realizzato quella che si può definire, una vera e propria consegna a domicilio di sostanze stupefacenti, hashish e cocaina e di 11 micro telefonini cellulari. Tutta merce, naturalmente, destinata ad alcuni detenuti del citato carcere.
Le spiegazioni del Procuratore aggiunto hanno permesso anche a noi, che un pizzico ci sappiamo fare anche nella veste di detectives, di metterci alla ricerca dei nomi degli arrestati. E due siamo riusciti ad individuarli: si tratta di due appartenenti alla cosiddetta micro delinquenza, che però nel corso degli anni hanno sviluppato comportamenti che li hanno proiettati a livelli più alti o più bassi, è questione di punti di vista, del crimine: uno di questi arrestati è di Santa Maria Capua Vetere e di cognome fa Nebbia. Avendo individuato questo cognome e girando un po’ tra gli avvocati, siamo riusciti ad appurare che nel carcere di Santa Maria Capua Vetere è detenuto Luigi Nebbia fratello dell’arrestato di stamattina, a sua volta pregiudicato al pari del suo diretto congiunto.
In manette è finito anche Andrea Raucci, 38 anni di Marcianise, con solidi precedenti per spaccio di stupefacenti. Ora siamo alla ricerca dei nomi delle due donne, una delle quali a sua volta pregiudicata, mentre la quarta arrestata risultava incensurata. Nebbia e Andrea Raucci sono stati tradotti proprio nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, mentre le due donne sono in cella nella casa circondariale femminile di Pozzuoli.
Non si può ancora stabilire se Luigi Nebbia, cioè il fratello dell’arrestato, sia stato destinatario e utilizzatore della droga e dei telefonini o se abbia solo o anche contribuito ad una vera e propria attività di compravendita. Perchè, stando ai contenuti della conferenza stampa del Procuratore aggiunto Renzulli proprio di questo di trattava. Ed è evidente che il gruppetto degli arrestati, fosse avvicinato dai parenti dei detenuti, cioè da colore che avevano ed hanno la possibilità di accedere ai colloqui carcerari. Perchè solo loro potevano raccogliere le richieste dei reclusi ai loro cari e trasmetterle agli autori di queste ingegnose consegne viste che la droga e i cellulari venivano impacchettati in modo da ammortizzare le cadute da un lato e dall’altro lato mantenersi leggerissimi, sicuramente molto più leggeri del drone che sorvolando le aree del carcere li lasciava al suolo, cosi come una volta, durante la guerra, si faceva con le provviste paracadutate dagli aerei.
Ed è proprio il drone la grande novità di questa indagine. Ve lo abbiamo mostrato stamattina e ve lo riproponiamo anche oggi pomeriggio in accoppiata a questo articolo di approfondimento. Per quanto riguarda i protagonisti di questa vicenda, vogliamo segnalare ai nostri lettori che Luigi Nebbia, cioè il fratello già detenuto di uno dei “paracadutisti” o anche “dronisti” di stamattina, era stato già arrestato nell’anno 2019 (CLICCA E LEGGI ) in una piuttosto bizzarra rapina, perpetrata ai danni di un bar di Santa Maria Capua Vetere in cui, Luigi Nebbia, insieme ad un minore, cercò prima di rifilare una banconota di 10 euro danneggiata e, successivamente, al cospetto del rifiuto del titolare gli spianò una pistola, risultata poi una scacciacani, ma non per depredargli la cassa bensì per consumare alcolici che avrebbe voluto pagare con i 10 euro danneggiati. Quella impresa criminale, chiamiamola così, terminò con una resistenza opposta ai carabinieri, cioè ai pubblici ufficiali, dopo aver tentato di occultare la scacciacani in un tombino,
Ancora un Nebbia, non sappiamo se lo steso Luigi Nebbia, perché al tempo non risultò chiaro il nome di battesimo, era stato, ancora prima, protagonista, nel 2018 di una rissa, avvenuta nell’area dell’Anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere. Per quanto riguarda Andrea Raucci si tratta di un tipico caso di piccolo o medio spacciatore della tradizionale piazza di Marcianise. Nel 2012, dunque 11 anni fa, quando aveva 27 anni fu arrestato mentre cedeva dosi di hashish in cambio di danaro. Droga che gli fu trovata ancora insieme ad attrezzi per confezionamento nella sua casa di contrada San Giuliano.
Insomma, il problema dell’immissione all’interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere, di stupefacente e soprattutto di telefonini cellulari (clamoroso l’ultimo caso che ha coinvolto l’ormai dimissionaria garante dei detenuti Emanuela Belcuore, CLICCA E LEGGI ) si allarga a macchia d’olio ed è probabile che occorra una riflessione approfondita rispetto alla tenuta organizzativa di un penitenziario che dall’aprile del 2020 in poi, dai famosi pestaggi che oggi hanno messo alla sbarra più di 100 persone tra agenti di polizia penitenziaria e di funzionari, non trova pace.