Opere d’arte rubate al Museo archeologico, via libera alla perizia superpartes
24 Ottobre 2023 - 19:05
Il giudice stralcia la posizione dell’avvocato Mastrostefano.
TEANO. Ammessa la perizia superpartes sul “busto della discordia” rinvenuto a casa dell’avvocato Gerardo Mastrostefano. Per il direttore del Museo archeologico di Teano, infatti, quel busto marmoreo è autentico, mentre l’imputato ha sempre asserito che fosse solamente una copia. Oggi si è tenuta la nuova udienza del procedimento penale davanti al giudice Pacelli del tribunale di Santa Maria Capua Vetere per le opere d’arte rubate al Museo Archeologico e al Teatro Romano di Teano e successivamente rivendute a professionisti dell’area sidicina.
Ammessa la perizia è stata, quindi, stralciata la posizione del legale. Il processo vede imputati Luca Compagnone, 45enne; Domenico De Biasio 26enne; Antonio Pane, 29 anni, l’infermiere Emilio Autieri 72enne e Massimo Aversano, 50enne, tutti di Teano. Oggi, nel corso dell’udienza tenutasi davanti al giudice monocratico Pacelli del tribunale di Santa Maria Capua Vetere è stata richiesta una perizia super partes su un busto ritrovato a casa di Mastrostefano.
L’indagine, che prese il via nel 2016, fu condotta dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli e prese le mosse da un furto commesso nel Museo Archeologico di Teano. I militari risalirono ai responsabili (Antonio Pane, Domenico De Biasio e una minorenne). Seguendo i tre, i carabinieri giunsero ai presunti acquirenti di quelle opere d’arte. In un blitz a casa dell’avvocato Mastrostefano fu trovato un busto in marmo di epoca romana oltre ad una trentina di altre opere nell’abitazione paterna.