LE FOTO. S. MARIA C.V. Meglio non occuparsi di Mirra & Co. Ennesima operazione dubbia. Proroga senza precedenti per 6 anni del project cimitero. La Giat scassa le strade e incassa altri soldi per aggiustarle

22 Luglio 2024 - 14:01

Ancora una volta il giudizio severo di questo titolo è conseguenza di uno sforzo di analisi e di documentazione. Ma è mai possibile che il sindaco Mirra con abbia un solo argomento di confutazione di merito, ripetiamo di merito, sulle tesi esposte da questo giornale, mai superficiali, mai basate su affermazioni non dettagliatamente argomentate. Quello che sta succedendo al cimitero è uno schifo: da 25 anni a 31 anni di concessione giustificate da problemi che la stessa ditta di Gricignano ha creato per gli scavi e per le opere attivate attorno a quelle poche strade decenti che c’erano

SANTA MARIA CAPUA VETERE – È noto a tutti che da anni il cimitero di Santa Maria Capua Vetere, tra crolli di cappelle, viali dissestati e degrado del verde pubblico, versa in pessime condizioni ma mai come ora. Ciò che vi mostriamo nelle foto allegate è il risultato di lavori che, ripetiamo, basta guardare le foto per affermare, a voler essere buoni che sono stati fatti coi i proverbiali piedi.

Per capire bene la questione è necessario fare un breve riepilogo. L’amministrazione comunale, in piena pandemia, ha pensato di affidare alla Giat Impianti la concessione per 25 anni della gestione del servizio lampade votive ravvisando la necessità, prima fra tutte, di realizzare l’adeguamento dell’impianto elettrico e un sistema di videosorveglianza a fronte di un ricavo di circa

220.000 annui a beneficio del privato e di un aggio di soli € 42.500 annui per l’ente comunale.  Un rapporto economico che ci fece affermare infatti qualche anno fa che questo più che un project financing rappresentava un grande affare solo per il privato, con la “gentile” collaborazione dell’amministrazione comunale. Una tesi, la nostra, che potrebbe essere confutata da un’altra tesi: vabbè il privato ci guadagna il quadruplo del comune ma in cambio ti garantisce qualità nella manutenzione, decoro, addirittura eleganza nella tenuta del verde e delle strade di accesso. Ma le fotografie che pubblichiamo ci raccontano questo? Niente affatto e quindi noi qualche anno fa avevamo visto bene nel momento in cui confezionammo questo giudizio.

 La ditta per effettuare tali lavori ha scavato solchi per l’interramento di cavi e di pozzetti praticamente lungo tutti i viali dell’antico cimitero, riempiendo di quello che sembra cemento grezzo solo la parte interessata dallo scavo, andando così a peggiorare non solo l’asfalto dei viali cimiteriali già dissestati ma anche a danneggiare rovinosamente il tappetino in asfalto di quei pochi viali che erano rimasti ancora in buone condizioni.

Altro che “a regola d’arte” come li descrive il dirigente del settore arch. Gennaro Riccio, quei lavori sono un vero e proprio disastro specie per l’accumulo di acqua piovana nonché un pericolo per la pubblica incolumità e una barriera intransitabile per i disabili. Dinanzi a questo sperpetuo l’ente comunale che fa? Invece di pretendere la regolare asfaltatura da chi – la Giat Impianti – ha reso pericolosi e impraticabili quei viali da due anni or sono, accetta la sua proposta di variante al progetto definitivo della concessione per realizzare in corso d’opera proprio quei lavori di asfaltatura dei viali dell’antico cimitero. La Giat rompe, la Giat ripara, non a gratis come dovrebbe essere ma incassa dal Comune altri 6 anni di concessione.

La Giunta Comunale, infatti, ha approvato il nuovo piano economico finanziario contenente il computo metrico dei lavori supplementari presentato dalla stessa Giat Impianti, consistente in € 194.011,82 che si traducono in ulteriori 6 anni di concessione in aggiunta ai 25 già ottenuti il tutto in barba alla normativa di evidenza degli appalti pubblici, alle direttive comunitarie, alle linee guida dell’Autorità Nazionale Anticorruzione e alle sentenze del Consiglio di Stato.

Per ciò che ne sappiamo nessuna legge nazionale o comunitaria prevede la possibilità per un ente pubblico di variare un progetto definitivo in corso d’opera, e quindi il suo piano economico finanziario, per sopraggiunte esigenze di lavori – causati per giunta dal concessionario – non espressamente inclusi nella gara d’appalto.

Le uniche possibilità di revisione della concessione sono quelle previste nel piano economico finanziario posto a base di pubblica gara ovvero per aumento dei costi dell’energia elettrica e della manutenzione, per l’introduzione di nuove imposte e tasse, per variazioni del quadro normativo di riferimento e per eccessiva onerosità sopravvenuta per il privato.

Noi che mangiamo pane e atti pubblici siamo oramai abituati alle variegate braciole amministrative ma la Delibera di Giunta n. 144 del 9/7/2024 di “Approvazione Variante Integrativa Progetto Esecutivo” ci appare piuttosto un ‘tianiello’ di carni miste al ragú.

Dopo due anni dalla concessione l’amministrazione comunale ha prorogato al privato la durata per la gestione del servizio lampade votive. Così senza gara, senza ribasso e senza concorrenza le mani sul cimitero da 25 passano a 31 anni.

Il famoso – e per noi famigerato, considerato che ce ne siamo occupati in diversi articoli – project financing per la lucrosa e monopolistica gestione privata delle lampade votive all’interno del cimitero di Santa Maria Capua Vetere ci ha particolarmente impegnati, come già scritto prima, fin dalla sua genesi nel lontano 2018 perché quello dei cimiteri è di per sé un argomento tradizionalmente delicato, simile a quello dei rifiuti per quanto riguarda certe attitudini speculative e quando ravvisiamo certi sbilanciamenti di interesse tra pubblico e privato abbiamo sempre dettagliato le nostre perplessità con motivazioni solide e documentalmente argomentate.

La succitata Delibera di revisione del progetto di finanza moltiplica ancor di più la nostra perplessità a riguardo perché sembra unica nel suo genere, nel senso che di procedure simili in Italia davvero non ne abbiamo contezza.

Saremmo curiosi di sapere cosa ne pensano i membri dell’opposizione – sempre che ne siano al corrente – ma ancora più interessante potrebbe essere il parere del segretario generale, che dell’ente è anche responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza.