La «lezione» dell’Autorità Anticorruzione, che il comune di TEANO stenta a capire

27 Luglio 2024 - 11:40

Siamo noi a non aver inteso il senso della Nota Anac, oppure non è stata assorbita dagli Uffici competenti?

TEANO (IL DIRETTO) – Era il 27 settembre scorso, anno 2023, quando l’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) con una propria Nota dal titolo «Appalti di lavori e servizi a Teano (Campania), violati principio rotazione e divieto frazionamento» metteva in risalto la violazione del divieto di frazionamento dell’appalto e del principio di rotazione degli inviti, stabilito al fine di favorire la distribuzione delle opportunità di aggiudicazione tra tutti gli operatori potenzialmente idonei e di evitare il consolidarsi di rapporti esclusivi con alcune imprese.

Una nota prodotta, evidentemente, a fronte di quanto la stessa Autorità Nazionale Anticorruzione aveva riscontrato e nei confronti del comune campano di Teano, in provincia di Caserta, in merito all’affidamento di appalti pubblici di lavori e di servizi di ingegneria e architettura. Con tale nota a firma del Presidente, del 13 settembre 2023, Anac concludeva una vasta attività di vigilanza e controllo sugli appalti effettuati dal comune campano tra il 2017 e il 2021. Emerse così un quadro di irregolarità e violazioni, ripercorse pedissequamente nella delibera.

Tra queste, la scelta strumentale di metodi di calcolo, fatta, per gli ispettori, con l’intenzione di sottrarsi all’applicazione del Codice degli Appalti. Oppure, l’utilizzo non consentito del frazionamento di un appalto aggirando «un divieto avente la finalità di sottrarre da indebite e arbitrarie scelte di “comodo” l’affidamento diretto di commesse che richiedono procedure di evidenza pubblico».

Insomma, l’Anac sottolinea che le Pubbliche Amministrazioni devono garantire «l’effettiva possibilità di partecipazione alle micro-piccole e medie imprese, evitando lo stabilizzarsi di rendite di posizione in capo ad alcuni operatori, cui possono derivare vantaggi dalle informazioni acquisite durante il pregresso affidamento, soprattutto nei mercati in cui il numero di agenti non è elevato».

Tra le violazioni del principio di libera concorrenza sollevate da Anac, anche quella riguardante l’imputazione ad un unico operatore di commesse diverse. Scrive l’Autorità: «Emergerebbe uno scenario di collegamento funzionale tra operatori economici che, in fase di gara, avrebbe comportato l’esclusione degli stessi per turbativa di gara, potendo le due imprese influenzare l’offerta altrui, in violazione della par condicio e della segretezza delle offerte». Ma è stucchevole rilevare che a distanza di quasi un anno da questa nota, nulla o quasi pare essere cambiato in merito agli affidamenti diretti.

Facciamo un esempio. Porta la data del 17 luglio u.s. la determina numero 130 dell’ Area infrastrutture con la quale viene incaricata la società DM Impianti per la RIPARAZIONE POMPA IDRAULICA DI SPINTA HP 125 UBICATA NELLA STAZIONE IDRICA DI PRIMO SOLLEVAMENTO LOCALITA’ San GIULIANETA, per un importo totale di quasi 5mila euro, poiché – come si legge in premessa –  a seguito dell’eccessivo impiego, nonché per la vetustà, una pompa idraulica di spinta, da Hp 125, ubicata nella stazione idrica di primo sollevamento in località San Giulianeta, ha perso le caratteristiche compromettendo la regolare funzionalità dell’impianto stesso. Che, pertanto, dovendo intervenire con urgenza al fine di riparare la pompa idraulica di spinta in avaria, si interpellava, per le vie brevi, la ditta D.M. Impianti.

Sarà bene precisare che citiamo qui la D.M. solo a guisa di esempio e contro la quale non abbiamo nulla, ma poteva chiamarsi anche Pinco-Pallino Impianti che sarebbe stata esattamente la stessa cosa, cioè sarebbero sorti lo stesso una serie di dubbi giornalistici e tecnici. Primo dubbio e prima domanda: ma l’eccessivo impiego e la vetustà di una pompa sopraggiungono all’ improvviso? Secondo dubbio: «per le vie brevi» significa che il tecnico comunale ha interpellato esclusivamente la società a cui è stato affidato l’appalto, oppure ha provato a interpellare anche altre ditte che pure esistono?

I dubbi giornalisticamente sono legittimati, maggiormente in questo caso perché la società è indicata dalla nota diramata dall’Anac che fa proprio riferimento alle commesse in favore della stessa Ditta nel triennio 2017-2019 risultata affidataria di 29 affidamenti diretti, per un totale di quasi 100mila euro e di ulteriori 73mila euro nel biennio 2020-21, rivelandosi il principale operatore nell’esecuzione dei lavori inerenti alle riparazioni idriche e degli impianti di illuminazione pubblica.

A questo va aggiunto, come si rileva anche dalla determina dello scorso 17 luglio, che la stessa fortunata società è già affidataria, per anni (1) uno, del servizio di gestione e manutenzione ordinaria della rete idrica comunale. Affidamento questo, avvenuto sempre dopo la nota Anac. Insomma, siamo noi a non aver capito bene il senso e la «lezione» della Nota dell’Anac, oppure non è stata ancora assorbita, intesa per il verso giusto, negli Uffici comunali competenti. Che ne dite, sarebbe il caso di approfondire, oppure è meglio lasciare i nostri dubbi nell’ambito del diritto di mugugno e delle notizie diffuse ad arte dai soliti teanesi malpensanti? Ci si appella, nel frattempo, ai nuovi responsabili dei soliti Uffici preposti.