CASERTA. La malamovida che si pensa di risolvere tra riunioni e chiacchiere

26 Settembre 2024 - 09:17

CASERTA (p.m.) – Non per autocitarci, ma, come sosteniamo da sempre osservando semplicemente ciò che accade, comune e prefettura ancora pensano di risolvere i problemi concreti del degrado della città – con il suo bubbone purulento della dilagante malamodiva – con  le carte e le riunioni. Le stesse che finora non hanno prodotto nessun risultato e che hanno anzi aggravato la situazione infondendo la convinzione di una sostanziale latitanza delle istituzioni pubbliche.

Martedì, ennesimo incontro ozioso, a palazzo Castropignano, dell’amministrazione comunale con i comitati cittadini che rappresentano i residenti del centro storico, con riguardo particolarmente a  via Ferrante, piazza Correra, via Crispo ed allo stesso corso Trieste. Coloro che, cioè, subiscono gli effetti dell’anarchia che va in scena nelle strade e nei locali di ritrovo nei fine settimana ad opera di comitive e compagnie di ragazzi giovani e giovanissimi che, privi di controlli, si abbandonano alla baraonda più insopportabile in termini di civiltà e di rispetto altrui.

L’occasione specifica è stata data dalla petizione presentata dai residenti di via Vico con la quale hanno lamentato  lo stato di abbandono e di insicurezza della strada.  Ma l’esame dei convenuti si è esteso al fenomeno in generale che affligge il cuore cittadino. Fenomeno da sempre denunciato dalla combattiva  presidente del Comitato

Vivibilità Cittadina, Rosi Di Costanzo, la quale ha ribadito, ancora una volta, le accuse di inerzia e di immobilismo della giunta comunale e delle altre autorità pubbliche a fronte di quello che di incredibile accade.

L’unica novità che si è registrata è stata  che a presiedere l’adunanza si è incaricato direttamente il neo-assessore delegato alla Polizia Municipale ed alla Cultura della Legalità (?) Antonio Sessa, che ha fatto così, dal suo recente insediamento, la prima conoscenza del Comitato Vivibilità Cittadina e degli altri esponenti cittadini impegnati per la tutela del decoro urbano. Ma, quanto al merito, il piattismo più assoluto.

Un momento dell’incontro al comune con l’assessore Sessa al centro

Almeno così ci pare di poter dire, a giudicare dalle dichiarazioni sull’incontro rilasciateci dalla presidente Di Costanzo: “ Ho conosciuto sicuramente un brav’uomo [intendi l’assessor Sessa], che a differenza dell’assessore precedente non ci ha dato l’impressione che ci stesse deridendo”.  Ma  ha subito aggiunto che l’assessore Sessa, dopo aver fatta una petizione di principio sulla propria vicinanza ai problemi che affrontano quei residenti ed ascoltato le relazioni sulla situazione che sono costretti a tollerare, ha sorprendentemente rivolto loro un invito a denunciare puntualmente le condotte che subiscono e li ha messi al corrente che si sta impegnando per l’acquisto di fonometri di cui dotare la polizia municipale ai fini del controllo del livello della musica diffusa dai locali della movida. L’affermazione è davvero singolare anche per noi, pensando alle caterve di denunce – costituite anche da video inoppugnabili da noi stessi pubblicati – rese note dai medesimi residenti e dai comitati civici a cui danno vita. E pensando alle volte in cui hanno segnalato come le chiamate telefoniche fatte ai numeri del soccorso pubblico per ottenere un intervento o non hanno avuto risposta o sono cadute nel vuoto. Parebbe quasi che il nuovo assessore sconosca la reale portata dei fatti e delle circostanze legate alla movida casertana. Per i fonometri, a parte che al momento non c’è una lira per acquistarli, lo stesso comandante della polizia municipale, presente all’incontro, ha precisato che tali strumentazioni, allo stato, potrebbero essere legittimamente impiegati solo dal personale dell’ARPAC (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale Campania) e non dai suoi uomini. Con tutte le difficoltà conseguenti.

Quindi, siamo punto e daccapo al nulla di fatto.

Contestualmente, in prefettura si teneva una riunione del Tavolo di Osservazione sulla Sicurezza Urbana, estesa al sindaco, alle forze di polizia ed alle organizzazioni commerciali  della città. Un’astruseria burocratica bella e buona considerata la sterilità finora della sua attività. E anche lì niente di concreto è emerso perché già da questo fine settimana ritorni il rispetto della legge.

Ma a rendere tangibile la discutibile utilità di un tale organismo,  duplicatore, triplicatore se  non quadruplicatore del necessario e che può solo servire ad annacquare la responsabilità delle decisioni, è la dichiarazione resa dal direttore provinciale di Confesercenti Caserta, componente dell’osservatorio,  quando ha affermato che “ …come associazione di categoria siamo molto attenti a tutto ciò che accade nell’ambito della movida e monitoriamo costantemente i locali presenti sul territorio, pronti a registrare un eventuale mancato rispetto delle regole che tuttavia al momento non ci risulta si sia verificato.”  

Tiè! Vuol dire che i residenti che si lamentano di quello che accade, se lo sognano.  Peccato che denunciano giustappunto che non riescono a dormire.