MEZZO MILIONE DI EURO con le truffe agli anziani: vittime anche a CASERTA

28 Ottobre 2024 - 18:56

CASERTA – I Carabinieri della Stazione di Roma Porta Portese, su delega della Procura della Repubblica di Roma, hanno arrestato una persona a Giugliano in Campania e posto all’obbligo di dimora un altro uomo di Napoli, per una serie di truffe nei confronti di anziani avvenute l’anno scorso a Roma. L’arrestato è un uomo di 54 anni, gravemente indiziato dei reati di truffa aggravata, furto in abitazione, utilizzo fraudolento di carte di credito e quattro casi di estorsione in danno di persone anziane, per un totale di diciannove episodi delittuosi, tutti nella capitale tra gennaio e marzo del 2023.

L’uomo che ha ricevuto le misure cautelari a Napoli ha invece 25 anni, per lui indizi sul reato di truffa aggravata in danno di anziani, per un totale di 42 episodi nelle provincie di Roma, Viterbo, Salerno, Napoli e Caserta, tra gennaio e luglio 2023. Le indagini, avviate nel mese di gennaio 2023 – a seguito della denuncia di una delle vittime – e concluse a settembre dello stesso anno, attraverso l’acquisizione di dati di traffico telefonico e telematico, accertamenti bancari, attività di intercettazione telefonica, acquisizione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza, hanno consentito di raccogliere gravi elementi indiziari sui due indagati.

In particolare, attraverso un collaudato modus operandi, i due sono indiziati di avere utilizzato vari espedienti tra cui quello del “finto nipote in difficoltà economiche per pagamenti insoluti o a seguito di incidente stradale” e del “finto avvocato o rappresentante delle forze dell’ordine”, con cui carpivano la fiducia e disponibilità delle vittime, tutte persone anziane, spesso con patologie e in condizioni fisiche che ne limitavano la capacità di reagire e respingere le richieste dei truffatori: questi poi si introducevano in casa, facendosi consegnare denaro e gioielli. L’indagine, nel corso della quale sono stati eseguiti dai Carabinieri tre arresti in flagranza di reato, tutti convalidati, e una perquisizione delegata dalla Procura presso l’abitazione di un indagato, ha consentito di ricostruire e documentare un volume d’affari illecito di circa 500mila euro.