CASERTA. Tra Natale e Capodanno, il duo Biondi-Vitelli aggiudicano lavori da MEZZO MILIONE. Quella brutta storia degli inviti e l’appalto vinto dai Pellegrino, fratelli-imprenditori RE DEL PNRR
22 Gennaio 2025 - 11:39
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Praticamente una corsa contro il tempo, probabilmente per evitare di perdere l’ennesimo finanziamento legato a fondi europei. Agostino Pellegrino e suo fratello si aggiudicano questi lavori, grazie a un ribasso del 35% e ad una concorrenza più che dimezzata
CASERTA – Già sappiamo come sarà giustificata questa procedura, ovvero nello stesso modo in cui sono state spiegate altre simili: “…per evitare il rischio di perdere il finanziamento PNRR”.
Sì, perché i soldi dell’Europa piovuti dopo la crisi economica legata al coronavirus e gestito in maniera pessima, inquietante a Caserta e provincia, sono legati ad un cronoprogramma: vanno spesi, infatti, rispettando determinati limiti di tempo.
E il rispetto delle consegne non è mai stata una grande dote dell’amministrazione del sindaco Carlo Marino che conosce bene l’onta di aver buttato finanziamenti europei, come nel caso del progetto del biodigestore a Ponteselice: 27 milioni finiti sostanzialmente nella spazzatura, ritirati dalla regione Campania, che gestisce la linea di credito dei Fondi di sviluppo regionale in nome dell’Unione Europea.
Nella determina datata (?) 31 gennaio scorso e pubblicata solo in queste ore non troverete l’esplicita dichiarazione di una scadenza di questi fondi, ma probabilmente la gara per la pavimentazione e l’illuminazione pubblica davanti alla chiesa di San Rocco, a Caserta Vecchia, doveva essere aggiudicata entro la fine del 2024.
Ricordiamo che questa procedura era già stata aggiudicata e poi annullata su istanza della Soprintendenza, a causa dell’assenza di requisiti tecnici in capo alla precedente ditta vincitrice della procedura, un
E allora il responsabile della procedura, Franco Biondi, il 23 dicembre scorso si è trovato costretto a dover andare di fretta, portando un appalto da mezzo milione di euro ad essere gestito come l’aggiudicazione della manutenzione dell’ascensore da pochi spicci.
Infatti, una procedura così importante, sia per l’area coinvolta, sia in termini economici, ha visto la partecipazione di sole due ditte.
Che poi dovranno spiegarci, Biondi, così come quelli della stazione appaltante nolana, come diavolo sia possibile che ogni volta in cui sono loro a gestire una procedura ad inviti, vengono ignorati, ghostati da buona parte degli imprenditori invitati a fare lavori e quindi a guadagnare.
Non si tratta di non voler aver fiducia nel chi segue le procedure pubbliche a Caserta, ma la gestione dei sorteggi, degli inviti è al centro di troppe inchieste dei magistrati di Santa Maria Capua Vetere e della Dda.
Ad esempio, il caso dei rifiuti, che vede sotto processo il sindaco Carlo Marino, si è connotato per una gestione illecita del sorteggio per i commissari di gara, compiuta dall’ex dirigente Marcello Iovino, proprio davanti agli occhi dei colleghi Franco Biondi e Giovanni Natale (coinvolti a loro volta in altre indagini per corruzione), così come scritto dalla procura antimafia napoletana.
Veniamo poi a quello che è successo a Calvi Risorta con Piero Cappello, ex tecnico imputato, e spesso assistente nelle gare del comune di Caserta proprio di Franco Biondi, il quale avrebbe trovato il modo di truccare il sorteggio delle ditte sulla piattaforma Asmel, secondo l’accusa della DDA di Napoli.
E recentemente anche Gerardo Palmieri, dirigente della provincia indagato nel caso che vede al centro l’ex presidente Giorgio Magliocca, ha spiegato bene che il concetto di rotazione degli inviti alle ditte può essere facilmente eluso.
E stiamo parlando solo dei tre casi, a nostro avviso più eclatante. Ci permettete di avere dubbi sul sistema della rotazione delle ditte, delle lettere di invito e dei sorteggi?
Due ditte, dicevamo, la società Caccavalle Appalti e Costruzioni di Nola e la GAP Costruzioni, con sede a San Prisco, rappresentante legale Agostino Pellegrino.
Il riferimento del nome GAP non crediamo sia legato al noto brand di streetwear o ai nuclei combattenti partigiani, bensì al nome di Agostino Pellegrino (AP), mentre la “G” dovrebbe essere quella del fratello di Agostino, che non risulta come legale rappresentante ma è molto attivo nelle attività dell’azienda, soprattutto per quanto riguarda la gestione delle commesse pubbliche.
Ad aggiudicarsi questi lavori sono stati proprio i fratelli Pellegrino, grazie ad un ribasso del 35 per cento, superiore di 21 punti rispetto al secondo e unico sfidante, la nolana Caccavalle. I Pellegrino non sono certo una novità negli appalti pubblici casertani e di CasertaCe.
A febbraio scrivevamo della aggiudicazione di lavori da circa un milione di euro di una delle case di comunità gestite dall’altra Caserta e finanziate sempre dal PNRR, quella situata ad Aversa nell’ex complesso La Maddalena.
Sempre legata a fondi PNRR, poi, è l’aggiudicazione ricevuta sempre dalla Gap Costruzioni per quanto riguarda un asilo nido di Marcianise dal valore di un milione e 499 mila euro.
Anche in questo caso, la Gap Costruzioni si trovò sfidare un solo concorrente, dopo che le erano state invitate 10 di ditte, in quell’occasione dall’ormai famigerata Centrale unica di committenza dell’area nolana.