I NOMI E LE FOTO. Usura, minacce ed estorsioni: la verità dai libri contabili della famiglia di usurai. Tassi di interesse dal 40 al 140%
24 Gennaio 2025 - 09:44
Mobili e auto acquistati con i soldi in prestito
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BELLONA – Un prestito di 19mila e 340 euro alla presunta vittima la quale avrebbe dovuto restituire loro oltre 133mila euro. Di quella somma Colomba Modesto e il compagno Gianluca Mario D’Agostino, stando al gip titolare dell’inchiesta, Maria Pasqualina Gaudiano, ne avevano già intascati 96mila e 450 euro. In un altro caso contestato, per acquistare dei mobili a fronte di 6mila e 605 euro la coppia si fece promettere la restituzione di quasi 17mila euro. In altri caso delle indagini è emerso come a fronte di prestiti di 700 euro le presunte vittime era chiamate a restituire la somma di 3mil e 100 euro. In un caso per indurre la presunta vittima a saldare il conto, le due sorelle Modesto e la madre Vigliucci avrebbero minacciato una donna di farle togliere l’affidamento della figlia disabile.
E’ quanto emerge dalle indagini che ieri hanno portato all’arresto, in carcere, di Colomba Modesto, 45 anni, di Bellona. Ai domiciliari invece Gianluca Mario D’Agostino, 45 anni, compagno della Modesto, domiciliato a Vitulazio. Obbligo di firma per Raffaela Vigliucci, 66 anni, di Bellona, madre della Modesto. Indagata a piede libero Angela Desiree Modesto, 29 anni, di Bellona, sorella Di Colomba. Di usura rispondono Colomba Modesto e D’Agostino. Minaccia è l’ipotesi di reato contestata, in concorso con Colomba Modesto a Desiree Modesto e Vigliucci che risponde anche di tentata estorsione potrebbero anche non essere ancora concluse.
A quanto pare, chi metteva a disposizione i soldi erano terze persone di San Nicola La Strada e di Grazzanise ma su tale fronte l’indagine non ha ancora chiuso il cerchio. Vigliucci in un caso avrebbe minacciato la presunta vittima mimando di tagliarle la testa. Nell’aprile dello scorso anno un altro episodio: Colomba Modesto avrebbe avvicinato la presunta vittima affermando che “la mamma stava parlando troppo, deve tenere a bocca chiusa altrimenti viene a casa e si prende il salone”. E poi ancora “Mi pagare debitaiola” urlò la donna contro la vittima passando davanti alla sua abitazione. “Vi devo dare fuoco vivi” fu, invece, un’altra minaccia. Numerosi gli episodi di usura non denunciati dalle vittime ma che hanno, però, ammesso i fatti quando i carabinieri le hanno interrogate dopo il ritrovamento della contabilità della coppia arrestata