CARINARO. La Cappella di Montevergine, quella dei lavori al marito della Sindaca, ancora chiusa. I fedeli hanno ‘scucito’ 50 euro a testa. Don Lucariello non dà al momento spiegazioni
26 Febbraio 2025 - 14:00
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Nessuna notizia dopo le proteste social, mentre il parroco è stato avvistato negli uffici del Comune. Questo problema fa il paio con quello già registratosi con un’altra cappella, in quel caso però gestita dalla Congregazione delle Suore Francescane dei Ss Cuori
CARINARO (Federica Borrelli) – Da quasi due mesi, la Cappella di Maria SS. di Montevergine è chiusa al pubblico senza alcuna comunicazione ufficiale.
La chiesetta di via Fiume, stando almeno a quelle che erano le intenzioni originali, sarebbe dovuta essere oggetto di alcuni lavori, annunciati come interventi relativi all’intonaco, e per i quali, a quanto pare, non è necessario il permesso SCIA.
Il fatto ha inizio quando don Antonio Lucariello, parroco di Carinaro, durante la celebrazione della messa domenicale di qualche mese fa nella Cappella di Montevergine, annuncia la necessità di sottoporre la medesima a delle opere di rifacimento.
I fedeli – e in particolar modo i residenti della stessa via Fiume – nel mese di gennaio, si sono mobilitati per contribuire all’iniziativa con una donazione di 50 euro a famiglia, al fine di sostenere il costo dei lavori. L’incarico, stando alle voci, è stato affidato alla ditta di Francesco Mattiello, marito della sindaca Marianna Dell’Aprovitola.
Ma un’improvvisa – e mai chiarita – interruzione delle attività ribalta la situazione, creando un malcontento generale. I lavori, che inizialmente sembrano proseguire senza intoppi, subiscono un brusco stop in seguito alla pubblicazione di un post su Facebook lo scorso 18 gennaio.
E, precisamente, quando un utente nel gruppo “Sono di Carinaro e ne sono fiero” inizia a sollevare alcuni dubbi sulla legittimità dell’intervento, contestando la mancanza del cartello di cantiere.
Come abbiamo avuto modo di ribadire poc’anzi, per lavori relativi al semplice rifacimento dell’intonaco, non è necessario inoltrare la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) al Comune di appartenenza, né tanto meno è obbligatorio apporre il cartello cantiere. Tali interventi rientrano, infatti, nei limiti dell’attività di edilizia libera.
Nonostante ciò, dal giorno successivo alla pubblicazione della ‘denuncia’ social, i lavori cessano di andare avanti o, semmai, di prendere proprio piede. Tra l’altro, alcuni cittadini carinaresi, sostengono di aver visto l’indomani mattina ‘il fattaccio di Facebook’ don Antonio Lucariello al Comune di Carinaro, situazione che ha suscitato ulteriori interrogativi tra i fedeli: probabile che, gli interventi da effettuare, non riguardassero esclusivamente il rinnovamento dell’intonaco? E per cui, a quel punto, è stato necessario richiedere un permesso?
Per i devoti di Carinaro, l’inaccessibilità alla Cappella di Montevergine non è altro che un triste déjà-vu. Un film già visto, in cui a ripetersi è la scena della chiusura dell’ennesima cappella, dopo quella della Santa Croce: qui, non si celebrano messe da tempo, dopo la partenza di don Roberto Schiavone. Non solo, la Cappella Santa Croce è al momento inagibile a causa delle infiltrazioni d’acqua sul posto. In questo caso, però, i lavori non dipendono dalla Parrocchia di Sant’Eufemia – proprietaria della Cappella di Montevergine – ma sono a carico della Congregazione delle Suore Francescane dei Ss Cuori.
Tra ipotesi, dispiaceri e contestazioni un fatto è certo: la Cappella di Montevergine è chiusa da più di un mese, così come indiscutibile è la somma sborsata dalle famiglie di via Fiume per dei lavori che faticano ad iniziare, e i cui motivi dello stallo rimangono ad oggi ignoti.