AVERSA. Altro inguacchio. Altro che somma urgente. I lavori in via Frattini non sono mai partiti
21 Agosto 2018 - 20:04
AVERSA (g.g.) – Si narra che in diverse stanze del Comune di Aversa venga vissuta con autentico terrore la prospettiva del ritorno in servizio del dirigente dell’ufficio tecnico Raffaele Serpico. Ritorno, che dovrebbe materializzarsi lunedì prossimo 27 agosto.
Il timore che rasenta il terrore è legato ad un po’ di cosine, diciamo così sfortunate, che hanno visto protagonista proprio il Serpico. Prima la questione delle tavole fantasma allegate invisibilmente alla delibera relativa ai lavori di riqualificazione di viale Gramsci, poi quest’altro fatto, ugualmente opaco, della somma urgenza per la messa in sicurezza del palazzo di via Frattini.
Casertace si è occupata di entrambi i casi. Oggi, ritorniamo su via Frattini perché se prima la situazione era opaca, ora è diventata inquietante.
Esiste una determina firmata proprio da Serpico e controfirmata, per la copertura economica dal dirigente Pirone.
Messa in sicurezza uguale somma urgente. Non c’è dubbio. L’altro giorno abbiamo scritto di un’impresa che ha ricevuto quest’incarico, mettendo in dubbio il fatto che la stessa possedesse i requisiti per compiere il tipo d’intervento, ormai cogente e richiesto dall’autorità giudiziaria, per l’immobile di via Frattini.
Oggi ci accorgiamo che il cartello apposto davanti al cantiere deve essere un qualcosa a che fare con la pubblicità, visto che questa Smedil non c’azzecca proprio nulla con la ditta realmente aggiudicataria che è la Edil Comar srl. Capita però che dal momento della determina ad oggi, sono passati già molti giorni e davanti a quel palazzo c’è solo un transennamento, ma nessun intervento è stato compiuto dalla Edil Comar.
E allora, ammesso e non concesso che questa azienda di Villaricca possieda i requisiti per compiere gli specifici lavori che servono per la messa in sicurezza, il tempo fatto trascorrere ha in pratica vanificato, azzerato, reso inapplicabile l’istituto della somma urgente.
Che cavolo di somma urgente è se tu becchi l’affidamento oggi e dopo un mese non hai ancora mosso un dito?
A questo punto è chiaro che uno è portato a pensare male. A pensare, cioè, che l’istituto della somma urgente rappresenti uno strumento non finalizzato a entrare immediatamente in contatto con il problema della messa in sicurezza di un immobile e a risolverlo in pochi giorni, ma diventa solo un modo per controllare un affidamento affinché finisca esattamente all’azienda a cui pregiudizialmente deve essere assegnata.
Poi, può essere benissimo che non sia così. Può essere che non ci sia malizia. Ma il corso degli eventi presta, come si suol dire, il fianco ad un sospetto del genere.
Speriamo che con le vacanze, il dirigente Serpico torni più centrato in quella che è la necessità di garantire la trasparenza totale ai processi amministrativi riguardanti il delicatissimo settore di cui si occupa.