Mamma 38enne uccisa dall’operazione di chirurgia estetica a CASERTA. La verità dell’autopsia e i ruoli dei medici indagati
1 Maggio 2025 - 13:33

L’esame autoptico su Sabrina Nardella è durato diverse ore
CASERTA – È durata ore l’autopsia sul corpo di Sabrina Nardella, la giovane parrucchiera di Gaeta morta il 24 aprile durante un intervento di liposuzione nella clinica Iatropolis di Caserta.
Dopo la morte, il corpo è stato trasferito all’obitorio, mentre i carabinieri – su incarico della Procura – hanno acquisito la cartella clinica e iscritto nel registro degli indagati i due medici, l’infermiere e il direttore sanitario della clinica.
L’ipotesi di reato, per tutti, è omicidio colposo.
L’esame autoptico, disposto dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, si è svolto ieri pomeriggio all’obitorio dell’ospedale di Caserta, con la partecipazione di un folto gruppo di medici legali.
Quattro i consulenti incaricati dal pubblico ministero: un esperto in autopsie e tre specialisti in anestesia e tossicologia. Presente anche un medico legale nominato dalla famiglia di Sabrina.
All’autopsia hanno partecipato inoltre i periti nominati dai quattro indagati nel fascicolo aperto per la tragica morte della giovane donna.
Serviranno almeno 30 giorni per conoscere i risultati completi, che potrebbero chiarire cosa sia andato storto in sala operatoria.
Non è ancora chiaro quando la 39enne avesse prenotato l’intervento né quali controlli avesse effettuato prima dell’operazione. Quel giovedì 24 aprile, Sabrina si era recata a Caserta accompagnata da una persona di fiducia.
L’appuntamento era fissato per le 11:30; mezz’ora dopo è entrata in sala operatoria e non ne è più uscita. Solo alle 15:30, il responsabile dello staff medico ha informato l’accompagnatore del decesso. Resta da chiarire se le complicazioni siano sorte prima, durante o dopo l’intervento.