TUTTI I NOMI. Pioggia di soldi dalle assicurazioni per falsi incidenti. A processo anche medici
15 Luglio 2025 - 10:06

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CASERTA – Un presunto sistema di falsi incidenti stradali, corredati da documentazione sanitaria manipolata, è finito al centro di un’inchiesta della Procura di Milano, che ha disposto il rinvio a giudizio per ventidue persone. L’accusa è di frode ai danni di compagnie assicurative attraverso la simulazione di sinistri e lesioni mai realmente verificatesi.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, tra il 2019 e il 2020 sarebbe stato messo in atto un meccanismo ben strutturato: finti scontri automobilistici accompagnati da certificati medici e radiografie alterate, con lo scopo di ottenere risarcimenti indebiti. Il procedimento penale prenderà il via a marzo 2026 presso il Tribunale di Milano.
Tra gli imputati figurano numerosi residenti tra Campania e Lombardia, tra cui operatori sanitari, tecnici e privati cittadini. A rivestire un ruolo centrale, secondo l’ipotesi accusatoria, sarebbe stato Mario D’Angelo, 66 anni, tecnico di radiologia di Napoli, ritenuto responsabile della produzione di immagini cliniche non autentiche utilizzate per simulare traumi inesistenti. Al suo fianco Giuseppe De Santis, medico chirurgo napoletano di 62 anni, accusato di aver firmato certificati sanitari a sostegno delle false dichiarazioni.
Le simulazioni si sarebbero svolte, in più casi, all’interno di una struttura sanitaria privata situata a Trentola Ducenta, in provincia di Caserta. Gli altri imputati, provenienti da varie località tra Caserta, Napoli e Avellino, sono accusati di aver preso parte a diverse fasi della truffa, dalla denuncia dei sinistri alla produzione della documentazione sanitaria ritenuta falsa.
Le accuse mosse a loro carico si fondano su intercettazioni, analisi documentali e accertamenti tecnici compiuti durante l’indagine. Tutti gli imputati restano, come previsto dalla legge, presunti innocenti fino a una sentenza definitiva.
Le attività illecite si sono svolte principalmente tra Milano e l’agro Aversano, ma gli indagati provengono in gran parte dal casertano, confermando un legame diretto tra il territorio e la truffa.
tutti i nomi
Tra questi figurano Francesco Gaglione, 34 anni, di Capodrise; Marcello Lettucci, 27 anni, di Marano di Napoli; Francesca Rinaldi, 28 anni, di Melito di Napoli; Claudio Di Pasquale, 52 anni, di Sessa Aurunca; Leonardo Apuzzo, 48 anni, di Bellona; Carmine Delle Bovi, 41 anni, di Grottolella; Milziade Pagliuca, 34 anni, di Cesinali; Sossio Vitale, 51 anni, di Trentola Ducenta; Francesco Pomponio, 25 anni, di Cardito; Maria Regina Coppola, 60 anni, di Brusciano; Michele Stringile, 30 anni, di Acerra; Alessia Del Prete, 27 anni, di Casal di Principe; Anna Damiano, 62 anni, di Casoria; Primo Matano, 41 anni, di Sessa Aurunca; Rudjon Hoxha, 35 anni, di Giugliano in Campania; Vincenzo Montano, 39 anni, di Acerra; Warda Rahal, 39 anni, di Avellino; Roberto Di Resta, 23 anni, di Sessa Aurunca; Alessandra Orabona, 31 anni, anch’ella di Sessa Aurunca; Giuseppe De Santis, 61 anni, di Napoli e Mario D’Angelo, 65 anni, sempre residente a Napoli.