Il boss dei casalesi resta ai 41-bis: la Cassazione “Non ha interrotto i legami con il clan”

4 Agosto 2025 - 09:15

Dichiarato inammissibile il ricorso presentato dai suoi legali contro la proroga del regime di carcere duro

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CASAPESENNA – La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dai legali del boss Vincenzo Zagaria, 68enne ristretto al 41-bi, contro la proroga del regime di carcere duro.


I supremi giudici hanno condiviso le valutazioni dei colleghi di merito, respingendo le censure difensive che lamentavano una presunta carenza di motivazione e la mancata analisi della pericolosità attuale del
detenuto. Per la Cassazione, la motivazione adottata dai magistrati romani è “logica, congrua e immune da vizi”, fondata su elementi che attestano la persistente operatività del clan di riferimento e l’assenza di qualsiasi dissociazione da parte del ricorrente.”


Secondo quanto contenuto nella decisione, Zagaria “non ha mai interrotto i legami con l’organizzazione criminale né ha dato segnali di un reale distacco”, elemento sufficiente per giustificare la proroga del regime detentivo speciale anche in assenza di fatti nuovi. Il mantenimento del 41-bis, chiarisce la Suprema Corte, può dunque poggiare sull’attualità del quadro indiziario preesistente, purché non superato da evidenze contrarie.