CAMORRA & APPALTI. Bocciati i ricorsi di Raffaele Pezzella e Tullio Iorio: il processo agli imprenditori continua
15 Agosto 2025 - 11:30

Pezzella, vero dominus degli appalti alla provincia in questi anni, grazie alle sue diverse ditte controllate, e il socio Iorio sono accusati in due diversi procedimenti dalla DDA di Napoli
CASERTA – La Corte di Cassazione ha deciso di respingere i ricorsi di Tullio Iorio e Raffaele Pezzella, imprenditori originari di San Cipriano d’Aversa e Casal di Principe perché, secondo i giudici, non c’erano i presupposti per bloccare il processo. La difesa, al contrario, sosteneva che i fatti per cui sono sotto accusa fossero già stati chiusi in passato con un’archiviazione e un’assoluzione, quindi non si poteva più procedere.
Ma la Cassazione ha chiarito che un’archiviazione non equivale a una sentenza definitiva, quindi non impedisce che si possa tornare a giudicare gli stessi fatti se emergono nuovi elementi. Inoltre, i giudici hanno specificato che la decisione del tribunale di far proseguire il processo non è stata un errore grave o fuori dalle regole, come sostenevano gli avvocati, ma un atto previsto dalla legge.
Si tratta di uno dei tre processi che vede coinvolto Pezzella, due per Iorio, che per la DDA di Napoli hanno avuto un ruolo di referenti esterni dei clan Russo e Schiavone, storiche famiglie del clan dei Casalesi. Secondo l’accusa, Iorio e Pezzella sarebbero riusciti, grazie alla protezione e all’intermediazione di questi gruppi criminali, ad aggiudicarsi importanti appalti pubblici, sia per la realizzazione che per la manutenzione di opere commissionate dall’amministrazione provinciale di Caserta. Sulla vicenda c’è già stata una condanna in rito abbreviato, relativa a Sandrino Diana, ex funzionario della provincia.