Rivolta in carcere: in 10 a processo per aggressione e danneggiamenti. La Procura: ‘o cavuotte tra i protagonisti
21 Agosto 2025 - 11:51

Claudio Monaco, noto alle cronache giudiziarie per la gestione di una piazza di spaccio attiva tra Capua e parte dell’Agro caleno avrebbe colpito con un posacenere in ferro un ispettore della polizia penitenziaria, per poi …
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SANTA MARIA CAPUA VETERE – Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, il 19 giugno dello scorso anno presso la casa circondariale “Francesco Uccella” si consumò una violenta protesta da parte di dieci detenuti del reparto Tamigi.
La contestazione, iniziata con la consueta “battitura” delle inferriate e con il rifiuto di rientrare nelle rispettive celle, degenerò rapidamente in azioni violente contro sei agenti della polizia penitenziaria, due dei quali riportarono lesioni personali.
I detenuti, dopo aver forzato il cancello della sezione utilizzando gli schienali dei letti, si diressero verso il piano terra, dove – secondo l’accusa – Giuseppe D’Aniello, 32enne di Napoli, riuscì a forzare un cancello di sbarramento servendosi di un carrello per la spesa. Un ruolo centrale nella protesta sarebbe stato ricoperto da Claudio Monaco, alias “’o cavuotte”, 54enne di Capua, noto alle cronache giudiziarie per la gestione di una piazza di spaccio attiva tra Capua e parte dell’Agro caleno.
Secondo la Procura, Monaco avrebbe colpito con un posacenere in ferro un ispettore della polizia penitenziaria, per poi aggredirlo con pugni al volto. Non pago, si sarebbe scagliato anche contro un sovrintendente intervenuto in difesa del collega. Per tali condotte, nei suoi confronti è stato contestato il reato di lesioni personali.
L’indagine, coordinata dal pubblico ministero Maria Alessandra Pinto, ha portato alla richiesta di processo per Monaco e D’Aniello, insieme ad altri otto detenuti: Salvatore Zerlenga, 34 anni, di Sant’Anastasia; Cristian Nunziata, 29 anni, di Napoli; Antonio Russo, 40 anni, di Caivano; Antonio Liguori, 27 anni, di Frattaminore, Vincenzo Spinelli, 32 anni, di Pontecagnano, Vincenzo Avverso, 30 anni, di Acerra; Gennaro Cascarino, 28 anni, di Mondragone; Gioacchino Silvestri, 37 anni, di Capaccio
Per tutti loro è stata formulata l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Inoltre, ad Avverso, D’Aniello, Cascarino, Liguori, Zerlenga, Russo e Spinelli è stato contestato anche il reato di danneggiamento. Gli imputati sono tutti da ritenersi innocenti fino a eventuale sentenza di condanna irrevocabile, come previsto dalla legge.