Frode carburanti, confiscati beni per 14 milioni di euro: 32 condanne
18 Settembre 2025 - 11:12

L’inchiesta ha coinvolto tre regioni. Ai vertici, secondo l’accusa, Raffaele Diana e i figli
SAN CIPRIANO – Si è chiuso con 32 condanne il maxi processo a carico di 49 persone coinvolte nell’inchiesta sui carburanti illeciti tra Campania, Basilicata e Puglia. Disposta la confisca di beni per oltre 14 milioni di euro ai danni delle aziende coinvolte.
Una ventina tra condannati e assolti gli imputati del Casertano, ma l’indagine in Campania ha coinvolto anche il Salernitano. L’accusa di camorra ipotizzata per i principali imputati, tra cui Raffaele Diana, di San Cipriano d’Aversa
è caduta. Diana, per l’accusa era ritenuto con i figli, condannati come lui, tra i vertici delle articolazioni criminali dedite alla frode sull’Iva nei prodotti petroliferi.
Tra gli assolti anche Tommaso Di Rosa del gruppo petrolifero Gaffoil di anta Maria Capua Vetere per il
quale l’accusa aveva chiesto 4 anni. Le accuse confermate vanno dall’associazione per delinquere all’emissione e utilizzo di documenti falsi, riciclaggio, fino all’illecita commercializzazione di carburanti.
Le indagini, avviate quattro anni fa dalla Guardia di Finanza di Taranto e coordinate dall’antimafia lucana, hanno messo in luce un sistema che sfruttava il gasolio destinato agli agricoltori, sottoposto a tassazione agevolata, per rivenderlo sul mercato a prezzo pieno.