CAMORRA & APPALTI. Il genero del boss Bidognetti inguaia gli imprenditori Tullio Iorio e Raffaele Pezzella: “Con loro entravano nei cantieri pubblici”. E sulla percentuale…

10 Ottobre 2025 - 17:53

CALVI RISORTA – Ha confermato quanto già detto in passato e messo nero su bianco nell’ordinanza relativa agli appalti di Calvi Risorta che nel 2023 portò agli arresti, poi revocati, di Tullio Iorio, imprenditore di San Cipriano, Piero Cappello, dirigente matesino, ex PD ed ex presidente ASI, e Raffaele Pezzella, da decenni dominus degli appalti a Caserta e soprattutto all’amministrazione provinciale.

Parliamo di Vincenzo D’Angelo, genero del boss Francesco Bidognetti “Cicciott’ e’ mezzanotte”, divenuto pentito dopo il blitz del novembre 2022.

“Il clan si serviva di Tullio Iorio e Raffaele Pezzella nel settore degli appalti pubblici”. D’Angelo ha ricostruito il sistema di controllo degli appalti pubblici messo in piedi dal clan dei Casalesi nell’area calena. Secondo D’Angelo, la società Cgs Costruzioni era effettivamente gestita da Raffaele Pezzella e Tullio Iorio, ma risultava come amministratore unico Carmine Petrillo. “Noi, attraverso la Mc Immobiliare di Domenico Diana, subappaltavamo i lavori nel settore pubblico grazie alla Cgs Costruzioni“. Il genero del boss ha chiarito il ruolo dei due: “Iorio e Pezzella sono imprenditori legati al clan dei Casalesi. I soldi in contanti spesso sono stati consegnati alla famiglia Iorio. Tullio Iorio era intimo amico di Bernardino Cirillo, cugino di Cicciotto“.

Oltre ai tre già citati, sotto processo ci sono Giovanni Lombardi, ex primo cittadino, il vicesindaco Giuliano Cipro; gli imprenditori Francesco Verazzo, Francesco Di Fiore, Gennaro D’Ascenzio, Carlo D’Amore, Carmine Petrillo; e i tecnici Carlo De Caprio, Giuseppe Napoletano, Massimo Di Stefano. Le accuse dei sostituti procuratori della Dda Graziella Arlomede e Maurizio Giordano vanno dall’associazione a delinquere al riciclaggio, fino alla turbativa d’asta.