A CASERTA SI MUORE PRIMA. La nostra provincia in Italia ultima per durata della vita
9 Novembre 2025 - 10:00
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CASERTA – Se ti stai chiedendo dove si vive più a lungo in Italia, la risposta è semplice: al Centro-Nord. E se invece vuoi sapere dove la vita, in media, è più breve, purtroppo non devi andare lontano: basta guardare alla nostra provincia.
L’ultimo rapporto Istat sulla speranza di vita alla nascita nelle città italiane restituisce una fotografia impietosa: Caserta è all’ultimo posto in classifica, con un’aspettativa di vita di soli 81,1 anni. Un dato che la colloca in fondo alla lista, dopo Napoli (81,2) e altre province del Sud come Enna (81,4) e Siracusa (81,6).
Dall’altra parte della graduatoria, svettano realtà come Firenze (84,7), Trento (84,6) e Monza (84,6). Un divario di oltre 3 anni e mezzo che non è solo un numero, ma racconta di differenze profonde nella qualità della vita, nei servizi sanitari, nelle opportunità e forse anche nel livello di tutela ambientale.
Non è una gara, è un allarme. Non si tratta di premiare chi sta meglio, ma di capire perché in alcune zone del Paese – specialmente al Sud – le persone sono costrette a “rinunciare” a anni di vita. Dietro al dato di Caserta è difficile non leggerci l’incidenza della presenza di tonnellate di scarti industriali e rifiuti pericolosi interrati e bruciati per anni nell’area tra l’agro Aversano e la zona nord di Napoli, tristemente nota come la Terra dei Fuochi.
Non a caso, il 30 gennaio 2025, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato l’Italia per aver violato gli art. 2 («diritto alla vita») e art. 8 («diritto al rispetto della vita privata e familiare») della Convenzione europea dei diritti dell’uomo in merito alla gestione dell’emergenza ambientale.
