Occupazione e diritti sociali, l’Ue presenta “Let’s Make it Work”
9 Novembre 2025 - 13:04
Borgia: “Donne, parità salariale e lavoro dignitoso la vera sfida per la Campania”
“Le donne lavorano di più, ma guadagnano di meno. Hanno più titoli di studio, ma meno opportunità. È una contraddizione che non possiamo più accettare. La parità salariale e l’accesso al lavoro non sono conquiste da rinviare, ma diritti da realizzare, qui e ora”.
Così Emilia Borgia, candidata al Consiglio Regionale della Campania con la lista “Fico Presidente”, commenta l’iniziativa europea “Let’s Make it Work – Diritti al punto”, promossa dalla Commissione Europea alla Fiera Creattiva di Napoli, per informare cittadini e imprese sulle strategie dell’UE in tema di lavoro, diritti sociali e formazione.
“L’Europa — continua Borgia — ci indica una direzione chiara: lavoro di qualità, competenze digitali e green, equilibrio tra vita privata e professionale. Ma in Campania le donne continuano a scontare un doppio svantaggio: il tasso di disoccupazione femminile supera il 20%, e chi lavora guadagna in media il 20-25% in meno rispetto agli uomini. Serve una rivoluzione culturale e politica per colmare questo divario».
L’iniziativa europea, che ha presentato programmi come Europass, il Programma per l’Europa Digitale e la Garanzia Giovani, ha posto l’accento sul diritto alla formazione continua e su strumenti concreti per migliorare le competenze professionali, soprattutto nei settori digitali e ambientali.
Per Borgia, “questo è il punto: trasformare gli indirizzi europei in politiche reali nei territori, a partire dal sostegno all’imprenditoria femminile, dai servizi di cura e dalla conciliazione vita-lavoro. Non bastano le buone intenzioni: servono risorse, visione e la volontà di cambiare le regole di un sistema ancora troppo ingiusto”.
“L’uguaglianza economica — conclude — non è solo una questione di diritti, ma di crescita e futuro.
Se le donne lavorano, cresce tutto il Paese. Io mi batterò perché la Campania diventi un laboratorio di questa nuova cultura del lavoro, dove talento, dignità e intelligenze non abbiano una scriminante nella differenza di genere”.
