REGGIA Contro il singolare silenzio della DG Maffei sui danni al vestibolo superiore e sui lecci da abbattere, anche l’accreditata sezione casertana di Italia Nostra chiede ufficialmente spiegazioni
10 Novembre 2025 - 20:05
Caserta (pm) – Le ultime vicende della Reggia suscitano, complice una impenetrabile, indecifrabile e silente riservatezza su di esse da parte della direzione museale, la reazione anche della sezione casertana “A. Franzese” di Italia Nostra. La quale, nelle questioni della tutela del territorio e dei beni artistici ed architettonici, esprime una particolare autorevolezza, giacché molti dei suoi aderenti ne sono esperti tra i più qualificati per professione e per esperienza.
Il sodalizio, come già molta parte del mondo associativo cittadino culturale ed ambientalista, chiede di avere notizie di quanto è accaduto e sta accadendo con riguardo ai recenti danni subiti dal pavimento marmoreo del vestibolo superiore ed al progettato abbattimento di grossa parte dei lecci che delimitano la Via dell’Acqua.
Non proprio bagattelle. Sulle quali la direttrice Maffei si ostina, tuttavia, a non dire niente. Non si capisce se perché crede di non aver niente da dover dire, in una visione monocratica del suo incarico, o perché non si degna.
Per giunta, la benemerita e storica associazione culturale pone la questione dell’utilizzo della Reggia per scopi non museali o per parate mondane. Il tema è enorme oltre che nazionale. Ma, ora che la sottocultura della “stupentha locatiooon” ha preso piede ed imperversa, sarà difficile un cambio di rotta
Pubblichiamo in basso la lettera che la sezione di Italia Nostra ha appena inviato all’ente Reggia con la quale chiede urgenti notizie.
È rilevante che la missiva sia stata inoltrata per conoscenza, tra gli altri organismi in sovraordinazione alla Reggia, anche alla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, a cui è demandata la vigilanza sui beni culturali notevoli inscritti nella propria lista. Sarebbe il caso che essa, nella circostanza, desse un’occhiata anche a quella vera e propria cosa scandalosa che sono le condizioni in cui è tenuta piazza Carlo di Borbone, per quanto in unicum con la monumentale Reggia.
IL TESTO DELLA LETTERA
Alla Direzione della Reggia di Caserta
e, p.c.
Alla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento Al Dipartimento per la valorizzazione del patrimonio culturale
Al Dipartimento per la tutela del patrimonio culturale
Al Ministero della Cultura Ufficio UNESCO
Alla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO
OGGETTO: Reggia di Caserta, danni al pavimento marmoreo del Vestibolo Superiore e taglio dei lecci nel Parco Reale. Richiesta di informazioni.
La scrivente Associazione ha appreso, da notizie di stampa, di danni al pavimento marmoreo del Vestibolo Superiore della Reggia, causa dalle riprese di un film. Si tratta dello spazio più scenografico del Palazzo, il cui centro è proprio segnalato dagli intarsi marmorei danneggiati, che corrispondono, in alto, alla cupola ribassata con cassettoni, deformati da un’immaginaria rotazione.
Certamente la Reggia di Caserta non necessita di fare da set per aumentare la sua fama internazionale: se poi si aggiunge anche il danno, non si comprende perché autorizzare simili utilizzi. Con l’occasione si segnala anche il danno derivante da un carroponte all’interno della volta della cupola ellittica dello Scalone d’onore, sistemato molti anni fa per un restauro, mai più rimosso, che impedisce al visitatore la visione della magnifica doppia volta.
Sempre dalla stampa si è appresa l’allarmante notizia che inizierà a breve l’abbattimento dei 750 lecci secolari che costituiscono i due filari interni che affiancano la” via d’Acqua” nel parco reale, iconica prospettiva verde voluta da Luigi Vanvitelli e ammirata in tutto il mondo.
Presupposto di questo progetto è uno studio affidato a consulenti esterni secondo cui sarebbero irrimediabilmente malati e quindi da abbattere ben 645 dei 750 lecci costituenti quei due filari, cioè una percentuale pari all’85%.
Tra le azioni poste in essere da Associazioni del territorio per ponderare questo progetto vi sono altre due ricognizioni peritali sullo stato di salute delle piante. Un primo studio effettuato da BENECOM – Consorzio universitario per la ricerca, effettuato con mezzo aereo dotato di sofisticate apparecchiature elettroniche scientifiche, ha evidenziato che: il 6,9% dei lecci presenta un ascensore di stress (soggetti da abbattere); il 15,3% è in buona salute; il 77,8% e in ottimo saluto. Una seconda perizia è stata effettuata da tecnici agronomi e forestali di associazioni ambientaliste attraverso una ricognizione sul campo in più fasi e autorizzata dalla stessa DG della Reggia – che con verifiche a terra ed osservazioni anche strumentali, pianta per pianta, ha rilevato che i lecci irreversibilmente malati e quindi da abbattere non superano la percentuale del 10%.
Da entrambe le indagini emerge una macroscopica differenza tra la condizione generale di salute dei lecci con quella risultante ai tecnici incaricati dalla DG della Reggia, mettendo in discussione il presupposto di tutto il progetto e richiamando la necessità di procedere ad una sostituzione progressiva e ponderata solo degli esemplari ammalorati, senza intaccare la scenografica prospettiva verde.
Tanto si rappresenta e si resta in attesa di urgente riscontro.
Caserta, 10 novembre 2025
Il Presidente
Arch. Maria Carmela Caiola
