Paolo Natale, Carlo Bianco, Giovanni Garofalo & Co. Ecco il loro destino per le estorsioni alla socitetà Kit Casa

11 Settembre 2018 - 17:39

CASAPESENNA (Ti.Pa.) – Questa mattina, presso il Tribuanale di Napoli, il PM Maurizio Giordano della Dda ha rinviato a fine ottobre l’udienza preliminare per alcuni presunti esponenti del clan dei casalesi accusati di estorsione alla società “Kit Casa” perché deve essere riformulato il capo di imputazione: si tratta di uno stralcio dell’operazione Zenit in cui gli stessi esponenti venivano accusati del monopolio di sale giochi, centri scommesse ed internet point detenuto, in alcuni comuni del casertano, da un gruppo del clan dei casalesi riconducibile al boss detenuto Michele Zagaria.

Dalle indagini è emerso, tra l’altro, che il sodalizio criminale imponeva e distribuiva sul territorio slot machine illecitamente modificate. Documentate, inoltre, numerose estorsioni a danno di imprese ed attività commerciali. Coinvolti anche dei funzionari di banca compiacenti che favorivano il riciclaggio dei proventi a prestanome del clan. Sotto accusa Paolo Natale, 35 anni, di Cancello Arnone: Carlo Bianco, 32 anni;  Michele Fontana, 45 anni, di Casapesenna; Giovanni Garofalo, 43 anni; Francesco Perna, 41 anni; Tommaso Tirozzi, 38 anni.
Nel collegio difensivo gli avvocati Paolo Caterino, Giovanni Cantelli ed Angelo Raucci.

Red. Cro.