AVERSA. PUC. Ordine del sindaco: bocche cucite. Ecco altri due, tre interventi che potrebbero arricchire le “solite” famiglie

14 Settembre 2018 - 15:49

AVERSA(g.g.) Esiste una consegna molto chiara da parte di chi, oggi gestisce il potere reale nel comune di Aversa: il sindaco Enrico De Cristofaro e la sua protesi Michele Ronza, uno che pur non essendo stato candidato, pur non avendo ricevuto alcun mandato democratico, svolge la funzione di vicesindaco oltre a quella di super assessore ai lavori pubblici.

De Cristofaro può fare tutti gli scongiuri del mondo. Ma se avesse un impedimento temporale, anche se dovesse ricorrere una delle condizioni che sospendono la potestà del sindaco in carica, con inizio di una procedura che poi dovrà portare a nuove elezioni, la città di Aversa sarebbe governata per diversi mesi da un sindaco facente funzioni, che non ha mai eletto nessuno.

Ma non perdiamo il filo. L’intermezzo era importante ma ora veniamo al discorso che ci interessa: il consigliere comunale di opposizione Gianpaolo Dello Vicario ha tentato, invano, di portare nelle sedi istituzionali deputate alla funzione del confronto politico e dell’espressione di una volontà di indirizzo, la questione dell’incarico, del concorso per la scelta del professionista che dovrà poi realmente redigere questo strabenedetto piano urbanistico comunale comunemente chiamato PUC.

Sul bando abbiamo già scritto tutto il male che si poteva scrivere. Non ribadiamo quelle pesanti censure, ma le mettiamo a disposizione dei nostri lettori, che tutto potranno sapere di quell’atto amministrativo, la cui puzza si sente a 100 km di distanza, CLICCANDO QUI.

Su quello che è successo in settimana, già detto: l’amministrazione comunale non vuole che del PUC si parli, per cui la commissione sulla trasparenza degli atti amministrativi è saltata e Dello Vicario, a cui non manca certo l’esperienza per comprendere certe cose, è convinto che “lo manderanno a comprare il sale” fino a quando non sarà scelto un tecnico che abbia quelle inquietanti caratteristiche che leggerete nel pure già citato articolo che pubblichiamo in link.

E allora non possiamo far altro che dedicarci al toto-PUC. I nomi sono sempre quelli: la famiglia Bo, quelli, per intenderci, di Esagono sembrano essere legati a una sorta di cordone ombelicale con il sindaco De Cristofaro. Di loro si parla in merito ad alcuni terreni retrostanti all’ippodromo Cirigliano e che il nuovo PUC potrebbe in qualche modo gratificare con un via libera alle volumetrie di cui godrebbe anche un’altra famiglia imprenditoriale, molto facoltosa e ugualmente spesso al centro di polemiche controverse, cioè quella dell’ex presidente dell’Unione Industriali di Caserta, Nino Della Gatta.

Occhi puntati anche sull’area di “Borgo Rascato”. Anche lì il cognome che riproduce l’antica targa di Bologna è in prima linea. Ma a quelle aree guarda con speranza, la speranza di chi ritiene di poter vedersi decuplicare il valore di terreni di proprietà, un’altra famiglia di quelle eccellentissime: stiamo parlando dei Bisceglia, che poi sono i congiunti dell’attuale presidente del consiglio comunale. Congiunti importanti, visto che tra questi c’è anche l’ex sindaco di Aversa, papà dell’attuale capo del parlamentino cittadino.

La nostra ricerca è solo alle prime battute. Sicuramente nelle prossime settimane e nei prossimi mesi abbiamo intenzione di vivi sezionarlo il PUC di Aversa. E sapete perchè? Perchè un PUC fatto in una città il cui sindaco è stato per decenni presidente dell’ordine degli architetti della provincia di Caserta e che, in quanto tale, ha dimostrato problemi con la giustizia, com’è dimostrato in uno dei filoni giudiziari The Queen, ha un peso specifico sicuramente maggiore. Lo stesso De Cristofaro dovrebbe essere contento, proprio in considerazione della sua condizione, che un giornale come il nostro stia lì a fare il pelo a ogni passaggio amministrativo, informando gli aversani di ciò che fino ad ora l’amministrazione comunale non ha voluto che sapessero.