Veleni sversati in un affluente dell’Agnena: rinviati a giudizio noto imprenditore e cinque operai. Ma il comune di Vito Gravante non si costituisce parte civile

5 Dicembre 2018 - 18:09

SPARANISE/GRAZZANISE (g.g.) – Si tratterà di un processo molto interessante quello istruito, attraverso uno sforzo notevole di comprensione tecnica, di nozioni attinenti alla chimica organica, dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, nello specifico dal Pubblico ministero Giacomo Urbano. Un processo, diventato tale a tutti gli effetti dopo che la Gup del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Alessandra Grammatica ha firmato il rinvio a giudizio per 5 persone, tra titolari e operai dell’azienda “Distillerie Campane, con sede a Pastorano, zona Torre Lupara. Tra questi, il 39enne Guido Sorvillo di Sparanise che dell’azienda appena citata è il rappresentante legale e sul quale pesano le accuse più importanti di inquinamento ambientale e lesioni colpose.

La vicenda riguarda una particolare attività di Distillerie Campane che, secondo la tesi del Pm, evidentemente considerata fondata dal Gup, “per mezzo di una condotta interrata a servizio dell’impianto di captazione delle acque di prima pioggia e bypassando l’impianto di depurazione presente, scaricava abusivamente nel canale Cantarone, affluente del canale Agnena, reflui non depurati, nella specie liquami di colore marrone/rossastro provenienti dalla colonna dell’impianto di distillazione, destinata a contenere la cd. “burlanda”, prodotto finale della distillazione del melasso, con elevatissimo carico organico e superamento dei limiti previsti“.

Il canale Cantarone 

è un affluente del più importante Agnena, che a sua volta sfocia nel Volturno. Non è improbabile che questo inquinamento si sia propagato anche oltre il Cantarone. Imputati dello stesso processo saranno anche gli operai dell’azienda: Feniello Giovanni , Danilo Della Cioppa, Antonio Barberio e Antonio Carleo, dipendenti che si occupavano della fermentazione e della gestione dell’impianto. Per loro l’accusa, contenuta nell’art. 256 del d.lgs 152 del 2006 per aver svolto attività di smaltimento rifiuti senza la prescritta autorizzazione.

Ci sono due particolarità che vanno segnalati in questo processo. Il Gup ha ammesso ben 62 cittadini residenti della zona del canale Cantarone come parti civili, cioè come parti offese che chiederanno sicuramente un risarcimento danni in caso di condanna. Tra cui ci sarebbero anche quelle persone che, secondo il capo d’imputazione prodotto ai danni di Guido Sorvillo, hanno subito danni da questi sversamenti tossici. la seconda particolarità si connette alla prima. Di fronte a questa costituzione di un diritto individuale di ognuno di queste 62 parti offese, non sarebbe stato difficile da parte del comune di Grazzanise ottenere a sua volta una costituzione di parte civile che avrebbe dato dignità istituzionale e autentica identità di rappresentanza al sindaco Vito Gravante e all’amministrazione comunale.

Perché non si è costituito il comune di Grazzanise? Cercheremo di svelare questo mistero al più presto.