S. MARIA C.V. Una nostra nota: furti, buche, commercio morente. Gabriella Santillo attacca l’amministrazione comunale su tutta la linea
16 Febbraio 2019 - 17:03
SANTA MARIA CAPUA VETERE (g.g.) – Di Gabriella Santillo, consigliere comunale della città di Santa Maria Capua Vetere, ci occupiamo con una certa frequenza da un annetto a questa parte. Da quando, cioè, abbiamo capito, dopo un ovvio scetticismo iniziale, che le sue prese di posizione, il suo malessere politico non erano manifestazioni appartenenti all’ordinaria pratica del tirar calci per ottenere qualcosa.
D’altronde, lei qualcosa l’aveva già ottenuto, o meglio, aveva pensato ingenuamente di aver ottenuto quando le furono attribuite delle deleghe pur rimanendo semplicemente consigliera comunale.
Nella politica, come nel resto della politica, ognuno realizza, ed è inutile pensare di impartire lezioni dall’esterno, i suoi processi di crescita e di maturazione sulla propria pelle e dunque fu comprensibile che la Santillo non stette lì a badare più di tanto agli articoli di questo giornale che spiegavano un fatto molto semplice e ai nostri occhi platealmente evidente: la delega ai consiglieri comunali è un’invenzione furba per tenere buone persone inesperte che non riflettono immediatamente sul punto essenziale dell’inesistenza, del corredo delle norme giuridiche che regolano la vita e il funzionamento degli enti locali.
Comunque, la Santillo cominciò ad organizzare eventi ed ovviamente, siccome il sindaco Antonio Mirra non si aspettava questa intraprendenza, tutto sommato, diciamocela tutta, inversamente proporzionale al suo andamento lento, anzi lentissimo, le tarpò le ali a partire dalla manifestazione di contrada Sant’Andrea quando Gabriella Santillo, titolare della delega specifica, provò a far rivivere l’antica fiera dell’agricoltura.
Capimmo, dunque, che, seppur ingenuamente, ma per noi l’ingenuità era ed è un valore in politica, questa donna esteriormente mite ed educata, possedeva un talento combattivo, un animus pugnandi che le consentiva di assorbire i colpi e le tante “bacchette” inflittele dal primo cittadino e anche dal consigliere regionale Luigi Bosco, suo riferimento fino a qualche settimana fa.
Ora, se a noi la Santillo sta simpatica, proprio perché siamo incuriositi e piacevolmente sorpresi da questa corsa in solitaria, apparentemente senza speranza, va rispettato anche il punto di vista di chi ritiene che la stessa consigliera comunale da poco dichiaratasi indipendente, sia politicamente inconsistente e organizzativamente incapace.
Ma la grande novità di questo atto di affascinante sconsideratezza, una roba fuori ordinanza, autenticamente anti conformista rispetto al piattume di chi va nelle giunte e nei consigli comunali solo per confenzionar pagnotte, è che, grazie al gesto e alla decisione di Gabriella Santillo si può, a Santa Maria Capua Vetere, riprendere il filo di un confronto politico che, in qualche circostanza, è giusto ed utile che diventi anche scontro politico.
D’altronde la politica c’è quando esiste una maggioranza che governa e una minoranza che controlla e che se ritiene serio e giusto farlo, critica anche aspramente gli atti amministrativi di chi ha in mano il mandato per esercitare la potestà.
E al di là di quello che può essere la valutazione sul peso specifico delle cose che Gabriella Santillo fa e dice, nessuno che possegga un minimo di onestà intellettuale, può negare che il suo passaggio all’opposizione rappresenti un fatto altamente positivo per la città e forse utile anche al sindaco Mirra e all’amministrazione comunale affinché possano riaversi da un torpore che sta immobilizzando, impaludando Santa Maria Capua Vetere nella vasca narcotica dell’inazione.
QUI SOTTO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO STAMPA DI GABRIELLA SANTILLO
La situazione di totale degrado e la mancanza di progettualità volta a modificare lo stato delle cose in città mi ha spinta, con forza e con molta amarezza, a passare all’opposizione, sperando di poter dare, con il mio gesto, una vitale scossa all’immobilismo che attanaglia l’Amministrazione e la maggioranza.
Innanzitutto vi è una palese falla nella sicurezza: furti, risse e rapine esasperano da troppo tempo cittadini e commercianti già messi i ginocchio dalla crisi economica e dai problemi legati alla quotidianità come il traffico e le mille buche nel manto stradale che mettono a rischio non solo l’incolumità di automobilisti e motociclisti, ma anche di passeggeri e pedoni.
A tal proposito, purtroppo, questa Amministrazione si è fatta sfuggire una importante possibilità per attingere fondi utili al rifacimento delle strade, non partecipando al recente bando regionale cui molti altri comuni, invece, hanno partecipato, ricevendo liquidità necessarie per poter mettere a nuovo le arterie comunali. Il senso di responsabilità nell’aver perso una simile occasione dovrebbe indurre Sindaco, la Giunta e i Consiglieri Comunali di maggioranza e di opposizione ad una riflessione seria e solidale, a parziale risarcimento dei sammaritani: rinunciare ai propri emolumenti per qualche tempo, magari anche solo per 4 o 5 mesi, e far fronte con gli stessi alla sistemazione, almeno, delle strade principali della città. Sarebbe un atto dovuto.
Al fine di evitare strumentalizzazioni intendo specificare che nel corso dei due anni e mezzo nei quali ho fatto parte della maggioranza, ho scelto di aderire ad una commissione che si è riunita pochissime volte, tanto da non gravare sulle casse comunali.
Con la speranza che i consigli proposti e mai ascoltati in maggioranza possano avere una più rosea sorte in opposizione, auspico che sindaco, giunta e colleghi recitino il ‘mea culpa’ e rimedino in qualche modo alla grave mancanza. Questo piccolo gesto avvicinerebbe e non poco l’amministrazione al cittadino.
Con questo intento, perciò, nei prossimi giorni protocollerò una formale richiesta affinché nel prossimo Consiglio Comunale si possa votare compatti e favorevoli a questo gesto d’amore nei confronti di Santa Maria Capua Vetere.