ESTORSIONI & PARCHEGGI AD AVERSA. Condanna definitiva per il nipote del politico Gennaro Coronella e per…
15 Marzo 2019 - 18:50
AVERSA/CASTEL VOLTURNO – Era il 29 ottobre 2017 quando i giudici della Corte di Appello di Napoli infliggevano 5 anni a Luigi Russo, imprenditore attivo nel settore della balneazione di Castel Volturno; 5 anni e 4 mesi a Nicola Gagliardi; 4 anni a Luigi Mercadante. I magistrati assolvevano Russo invece per il reato di associazione mafiosa, confermata, invece, per gli altri due.
I tre furono coinvolti nell’inchiesta che riguardò anche la gestione delle aree di sosta e rimozione dei veicoli al Comune di Aversa nel periodo tra il 2009 ed il 2013 e sull’intestazione del Lido dei Gabbiani a Castel Volturno.
Contro questa sentenza, Russo, Gagliardi e Mercadante hanno fatto ricorso presso la Corte di Cassazione. Per la difesa dell’imprenditore di Castel Volturno, la ditta Ati, che si assumeva essere stata esclusa dalla gara a seguito delle condotte tenute anche dall’imputato, lo era stata, invece, per l’assenza di alcuni dei requisiti necessari per partecipare alla gara, inoltre, “i politici che il ricorrente avrebbe contattato al fine di turbare l’incanto non erano mai stati indagati o imputati.”
Mentre, per il reato contestatogli di intestazione fittizia del Lido dei Gabbiani, il legale di Russo lamenta che il suo assistito “si occupava personalmente dell’attività del lido e che si era anche economicamente esposto per la sua gestione così che non si poteva affermare che questo fosse un bene altrui, anche in considerazione del fatto che lo stesso Roberto Vargas aveva affermato che Russo avrebbe dovuto acquistare il 50 % del Lido che i Vargas intendevano cedere e che Caterina Ciccarelli aveva confermato che Russo era socio di Pasquale Vargas nella proprietà e nella gestione della ditta.
Per l’avvocato Diana, difensore di Gagliardi, il suo assistito era definibile come semplicemente un “messo” portatore di denaro, inoltre, le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia sul reato di associazione mafiosa che avrebbe compiuto il suo assistito erano “generiche e prive di riscontro”.
Per i giudici dell’ultima istanza, i ricorsi promossi nell’interesse di Luigi Russo, Nicola Gagliardi e Luigi Mercadante sono tutti “manifestamente infondati“.
In risposta alle motivazioni del difensore di Luigi Russo, nella sentenza si legge che “per il delitto di turbata libertà degli incanti, dalle convergenti dichiarazioni d’accusa di Roberto, Pasquale, Giovanni e Michelangelo Vargas nonché da quelle di Caterina Ceccarelli, che avevano riferito come Luigi Russo, nipote del deputato Coronella e addentro agli ambienti politici, si fosse interessato, per conto del gruppo malavitoso dei Vargas (affiliato alla più ampia consorteria criminale dei “casalesi” di Schiavone e Bidognetti), dell’aggiudicazione dell’appalto dei parcheggi di Aversa, organizzando e tenendo un incontro con esponenti politici che avevano la possibilità di influire sulla gara. E l’appalto era stato poi effettivamente aggiudicato ai Vargas.” Sull’intestazione del Lido dei Gabbiani, per i giudici della sesta sezione penale, Russo aveva acquisito quote del lido in questione, proprio al fine di evitare eventuali provvedimenti ablativi, tanto da versare poi agli stessi Vargas i proventi di tale attività.
Per Gagliardi, i giudici hanno motivato l’inammissibilità del ricorso poiché l’imputato si occupava della consegna degli “stipendi” ai familiari degli affiliati ed in particolare a Caterina Ciccarelli, convivente di Pasquale Vargas. “Un compito minore ma essenziale, – si legge nella sentenza – che doveva essere svolto da persona di fiducia perché inserita a pieno titolo nel clan malavitoso.”
Proprio in seguito a questa condanna, i carabinieri di Frosinone hanno tratto in arresto Nicola Gagliardi, 51 anni di Casal di Principe, e Luigi Russo, 47 anni. I militari dell’Arma hanno notificato due provvedimenti di esecuzione pena il 23 gennaio scorso.