Mazzette e favori sessuali al comune di CASTEL VOLTURNO. Chiesto il rinvio a giudizio per 26 indagati. I NOMI

17 Maggio 2019 - 15:03

CASTEL VOLTURNO – Inizierà il 21 giugno prossimo davanti al gup del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Orazio Rossi l’udienza preliminare del procedimento penale che vede indagati funzionari del Comune di Castel Volturno per corruzione. Ventotto le persone che dovranno comparire. L’indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere e dei carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone porto’, l’11 gennaio scorso, all’arresto di sei persone, tra cui il dirigente dell’Utc del Comune di Castel Volturno, Carmine Noviello e il dipendente Antonio Di Bona, il primo ritenuto figura centrale di un “consolidato sistema corruttivo” che per anni avrebbe caratterizzato la prassi amministrativa del comune del litorale domizio, noto soprattutto per il degrado socio-ambientale legato alla presenza di almeno 15mila immigrati clandestini.

A marzo sono state chiuse le indagini, e’ c’e’ stata poi la richiesta di rinvio a giudizio della Procura. Secondo gli inquirenti, che hanno iniziato ad indagare nel 2016 sulla base della denuncia di un cittadino che aveva chiesto un’autorizzazione sismica per un complesso residenziale, Noviello e Di Bona, finiti in carcere, avrebbero ottenuto negli anni, in modo sistematico, soldi e favori per rilasciare atti e permessi; gli inquirenti hanno intercettato i due in ufficio, scoprendo che in qualche circostanza, Di Bona in particolare, si e’ fatto pagare “in natura”, con prestazione sessuali, anche in Comune, da persone che chiedevano il suo intervento per vicende edilizie.

I NOMI: Carmine Noviello, 60 anni di Castel Volturno; Antonio Di Bona, 54 anni di Castel Volturno; Giuseppe Verazzo, 51 anni di Castel Volturno; Wladimiro Saltelli, 46 anni di Marano; Luigi Cassandra, 59 anni di Castel Volturno; Giuseppe Russo, 63 anni di Castel Volturno; Francesco Morrone, 63 anni di Castel Volturno; Raffaele Papararo, 45 anni di Castel Volturno; Giuseppe Fiore, 49 anni di Mondragone; Marco Caimano, 39 anni di Mondragone; Giovanni Rotondo, 51 anni di Giugliano; Rocco Fittipaldi, 59 anni di Pozzuoli; Daniele Papararo, 52 anni di Castel Volturno; Carmine Brancaccio, 63 anni di Castel Volturno; Antonio Cacciapuoti, 61 anni di Villa di Briano; Alessandra Puopolo, 52 anni di Castel Volturno; Antonio D’Andrea, 72 anni di Marano; Giuseppe Iannone, 63 anni di San Cipriano d’Aversa; Mario Iannone, 37 anni di San Cipriano d’Aversa; Domenico De Simone, 38 anni di Castel Volturno; Michele Cerchiello, 73 anni di Marigliano; Nicola D’Agostino, 62 anni di Giugliano; Giuseppe Antricetti, 68 anni di Castel Volturno; Mario Mansueto, 61 anni di Castel Volturno; Francesco Miraglia, 47 anni di Mondragone.

Fissata, dunque, l’udienza preliminare per effetto della richiesta di rinvio a giudizio del pm della Procura della Repubblica di S. Maria Capua Vetere per 26 persone che da oggi sono ufficialmente imputate e non più semplicemente indagate. In realtà erano 28 le persone coinvolte nella vicenda ma per l’imprenditore Rosario Trapanese e di Baldascini le posizioni sono state stralciate. L’avvocato Raffaele Crisileo, legale di Rosario Trapanese, dirigente dell’Imat (Italian Maritime Academy Technologies), l’accademia di formazione del personale marittimo ritenuta all’avanguardia in Europa, ha successivamente chiarito che il suo assistito “non comparirà all’udienza preliminare del prossimo 21 giugno davanti al Gup del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Orazio Rossi, perché la sua posizione è stata stralciata“; “a Trapanese – fa sapere il legale – è stato notificato avviso di chiusura indagini ma nei suoi confronti non c’e’ ancora stata richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Santa Maria Capua Vetere“. L’indagine per cui partirà l’udienza preliminare a giugno, riguarda gli episodi di corruzione che si sarebbero verificati al Comune di Castel Volturno, con mazzette e altri favori dati ai funzionari in cambio di permessi a costruire.