MARCIANISE. Alberto Negro, Francesco Letizia e Conchiglia facessero le valigie. Velardi li congeda per non farsi mandare a casa dal Pd

29 Maggio 2019 - 20:18

MARCIANISE(g.g.) La seduta del consiglio comunale, convocata per l’approvazione del conto consuntivo 2018, passaggio obbligatorio per la sopravvivenza dell’amministrazione-Velardi, visto che da qualche anno, il placet al consuntivo è stato assimilato a quello relativo al bilancio di previsione, doveva iniziare alle 18. Al contrario, solo in questi minuti, cioè con più di un’ora e tre quarti di ritardo, la seduta è partita.

A quanto pare, dopo aver utilizzato il solito Pino Riccio (di cui onestamente non vogliamo neanche parlare più di tanto, perchè sono imbarazzanti le modalità con cui si presta ad ogni desiderio e ad ogni ordine impartitogli dal sindaco), per salvare le poltrone dei super consulenti Alberto Negro, Francesco Letizia ed Eremigio Conchiglia, è andato a sbattere contro il no del Pd, il quale riteneva (onestamente non capiamo, ma non hanno ancora capito con chi hanno a che fare?) che l’impegno formale strappato in sede di approvazione del primo bilancio, fosse sufficiente per garantire un ritorno pieno nella maggioranza, seppur in posizione più critica.

E invece, Velardi di cui è noto il relativismo etico su concetti fondamentali quali sono l’importanza della parola data, il coraggio di fare sempre i nomi e i cognomi quando formula delle accuse, ha pensato che, superata quella bufera, il Pd se ne scordasse e si accontentasse dello scalpo della sola Angela D’Anna, per intenderci quella, per pura coincidenza, moglie di un compagno di scuola del sindaco e del segretario generale, messa all’urbanistica al posto di Gennaro Spasiano e pagata 100mila euro all’anno.

In questi giorni, il primo cittadino ha anche tentato di disgregare definitivamente il gruppo del Pd. Tensioni si sono registrate finanche con il fedelissimo e sempre docile presidente del consiglio comunale Antimo Rondello che, una decina di giorni fa, di domenica, si è recato, insieme a suo padre, in passato consigliere comunale e assessore, a casa dello stesso Velardi per chiarire, probabilmente, queste incomprensioni.

Parliamoci chiaro, anche Gaglione sembra uno morbido con il sindaco e rigido con la sua poltrona di consigliere comunale. Guerriero, invece, è un rebus vivente ed è inutile ritornarci sopra. Ma alla fine, il Pd non poteva rimangiarsi tutto ciò che aveva detto negli ultimi 3 mesi e dunque, evidentemente, in queste ore, ha ribadito il suo diktat.

Fatto sta che proprio nelle ultime ore, il segretario comunale Onofrio Tartaglione, l’ennesimo compagno di scuola, starebbe preparando gli atti di concedo dei 3 super consulenti sopravvissuti, che, dunque, stasera, dovranno fare le valigie. Senza quegli atti, il Pd non avrebbe votato il consuntivo e il sindaco sarebbe caduto.

Ecco perchè la seduta è partita in ritardo.

E quando lo scolli dalla poltrona, il Velardi?! Uno che oggi intasca quasi 10mila euro al mese tra lo stipendio del suo giornale e la metà dell’indennità di sindaco. Soldi che per la maggior parte sono stati scuciti, non dal signor Caltagirone, il cavaiolo, ma dai cittadini di Marcianise che oltre al 50% dell’indennità, hanno rimborsato al Mattino centinaia di migliaia di euro, relativi ai permessi, finiti, da un paio di mesi, sotto alla lente d’ingrandimento della Procura presso la Corte dei Conti, alla quale si sono rivolti, in un articolato esposto, 9 consiglieri comunali di opposizione.