E fu così che i giovani sposini Restina e Anna Aversano furono arruolati da Michele Zagaria. Primo passo: via dall’Ipam di Passarelli

18 Novembre 2019 - 12:01

CASAPESENNA(g.g.) Lo scouting, la scelta dei rifugi sicuri per proteggere la latitanza di Michele Zagaria, ma soprattutto per fare in modo che questa si svolgesse a casa propria, nella sua Casapesenna, in modo da non fargli perdere neanche in minima parte il controllo, le redini di comando del clan dei casalesi, necessitava di un’attività di conoscenza anche psicologica dei potenziali ospiti. In questa chiave vanno lette le vicende prima e dopo il matrimonio di Generoso Restina e di Anna Aversano.

Entrarono in contatto con Michele Barone e Attilio Pellegrino, due super fedelissimi di Zagaria, perchè questi, i veri autentici vigili urbani di Casapesenna, comune che non faceva parte e non fa ancora parte della repubblica italiana, dipanarono una lite tra ragazzi del posto, che aveva coinvolto anche Domenico Aversano, fratello di Anna e cognato di Generoso Restina.

I contatti continuarono. Evidentemente Attilio Pellegrino restituì buone relazioni sui due a Michele Zagaria e alla fine quella coppia di giovani sposi, già come tali fondamentalmente insospettabili, almeno in una prima fase, diventarono un’ipotesi praticabile. In quel periodo Michele Zagaria doveva lasciare il bunker di Vincenzo Inquieto e a Restina fu offerto di cambiare vita. Ospitando il super boss, questi gli avrebbe letteralmente regalato la casa, e gli avrebbe modificato tutta la sua vita professionale, rendendolo sicuramente più ricco.

La prima cosa chiesta fu quella di lasciare immediatamente il posto da autista nell’azienda di Passarelli, quale dipendente del famoso zuccherificio della camorra, Ipam.

Chi diventava un corpo e un’anima soli con Michele Zagaria, non poteva avere rapporti con persone storicamente vicine agli Schiavone, quel erano senz’altro i Passarelli. Ciò è sintomatico del fatto che quella tra zio Michele e Nicola Schiavone era solamente una sorta di pace armata o di guerra fredda che da un momento all’altro poteva anche trasformarsi in tempesta.

Restina viene preso sotto la tutela degli imprenditori forti dell’area Zagaria. Prima viene assunto dalla ditta di trasporti Riccardo Maria che fa riferimento a Michele Fontana ‘o sceriffo. Quando questi viene arrestato la sorella Assunta Fontana gli conferma la massima fiducia. Avrebbe dovuto continuare a lavorare con loro e per questo lo invia nella Media Edil Impianti di Antonio Piccolo, altro imprenditore “blindato” da Michele Zagaria.

Poi inizia la vicenda Jambo. Il solito Giacomo Capoluongo, viene rimproverato da Michele Zagaria per i troppi sprechi dell’impresa Gruppo Italia. Ed è questo il momento d’oro dei coniugi Restina, visto che al posto dell’impresa la cui gestione non piace a Zagaria, nasce Aurora Service che per anni gestisce le pulizie in tutta l’area del Jambo, in nome e per conto del boss e con la titolarità formale di Generoso Restina e di sua moglie Anna Aversano.

 

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