L’INTERCETTAZIONE. L’affare CASAPESENNA. Non prova il reato ma il sindaco Marcello De Rosa cercò di inquinare la verità sulla lettera di dimissioni di Seb Cilindro

2 Dicembre 2019 - 17:22

CASAPESENNA(g.g.) Non vogliamo metterci a far commenti su un passaggio dell’informativa che la Questura di Caserta ha spedito all’autorità giudiziaria sulla vicenda delle presunte minacce, subite da Sebastiano Cilindro, ad opera del sindaco di Casapesenna Marcello De Rosa, il quale voleva fortissimamente le sue dimissioni. Non commentiamo perchè questa intercettazione esprime una evidenza difficilmente discutibile. Non prova la colpevolezza di De Rosa rispetto al capo di imputazione che gli è stato formalizzato, ma sicuramente racconta il personaggio che ha cercato in questi anni di accreditarsi, aggiungiamo noi che da 20 anni ci occupiamo di queste cose a Caserta e provincia, incredibilmente come campione della legalità con tanto di sorveglianza, di protezione da parte dello stato.

Perchè se un sindaco ordina al suo funzionario del protocollo Carmine Massarotu devi dire che la carta non era firmata“, vuol dire che esiste un’attitudine alla non verità, alla giustificazione non genuina, di fronte a una possibile contestazione dell’autorità giudiziaria. In poche parole, se uno ragiona in questo modo, non onora, a nostro avviso, la funzione di governo che esercita. Perchè architetta una manfrina per costruire una verità artificiale che possa far quadrare le situazioni, che possa far capire che Cilindro aveva scritto la lettera di dimissioni, e che l’unico problema riguardava l’assenza della firma.

Massaro si rifiuta perchè considera evidentemente la cosa pericolosa. E all’autorità inquirente dichiara che era stato il sindaco Marcello De Rosa ad avvicinarlo consegnandogli un documento e ordinandogli di protocollarlo. Quel documento erano le dimissioni di Sebastiano Cilindro, pur non essendosi accorto, il Massaro, che non erano firmate.

Ora, in questo garbuglio emerge un dato: per carità, non l’accertamento di un reato che sarà oggetto del lavoro di chi questo lavoro sa fare bene, cioè il tribunale, ma sicuramente affiora il dubbio su un evidente, incontestabile tentativo del sindaco De Rosa di inquinare le prove di una forzatura, di trovare un modo per far capire che Cilindro aveva rassegnato le dimissioni, quando in realtà non l’aveva fatto e la lettera era stata fabbricata da altri.

Ripetiamo, il De Rosa non deve agitarsi. Perchè se se ne esce con le solite puttanate sugli attacchi dei giornalisti, lavora solo per uno fare un passo in avanti, nell’accertamento della verità. Spieghi i fatti come sono andati, ma senza sfarfalleggiare con chiose e frasi roboanti, finalizzate a distrarre l’opinione pubblica dal nucleo centrale, dal nocciolo della questione. Queste sono le intercettazioni, queste sono le dichiarazioni di Cilindro, queste sono le dichiarazioni di Massaro. Ora se De Rosa vuole dire la sua, ma sul fatto specifico di questa presunta lettera falsa, noi siamo a disposizione e gli daremo tutto lo spazio e la visibilità che desidera.

Qualora la dovesse buttare in caciara un’altra volta, noi non lo seguiremo perchè non abbiamo tempo da perdere sulle stupidaggini dell’anticamorra, su chi è più legalista dei legalisti. I fatti, contano solo i fatti.

 

QUI SOTTO IL TESTO INTEGRALE DELLA CONVERSAZIONE