IL LATTE E I NIPOTI DEL BOSS. L’imprenditore scarcerato ieri e arrestato oggi. E sui Capaldo: “E’ gente di serie A”

15 Gennaio 2020 - 18:51

CASAL DI PRINCIPE – Era stata disposta nella giornata di ieri, martedì, la scarcerazione dell’imprenditore Adolfo Greco. Così avevano deciso i giudici del tribunale di Torre Annunziata, accogliendo la richiesta dei suoi legali riguardante il riconoscimento di una grave condizione di salute. A Greco sono stati riconosciuti gli arresti domiciliari presso una struttura sanitaria. Nuova custodia cautelare in carcere che Greco dovrà scontare anche per le accuse formulategli oggi, indagato per i suoi presunti rapporti con il clan dei Casalesi per la distribuzione del latte tra Castellammare di Stabia e le città del napoletano. Oltre a lui, in carcere sono stati reclusi Filippo e Nicola Capaldo, nipoti del boss Michele Zagaria, che hanno visto finire sotto sequestro la loro azienda.

Gente di Serie A, non di spazzatura“. Così definiva i Caplado Adolfo Greco, in un passaggio tratto dall’ordinanza che ha portato alla sua custodia cautelare in carcere. La misura dei domiciliari è stata decisa dalla Dda di Napoli per i due dirigenti locali della Parmalat, Lorenzo Vanore e Antonio Santoro, accusati di aver stretto un patto con i rampolli del clan dei Casalesi per ottenere l’egemonia della Parmalat nella distribuzione del latte in Campania, e per due prestanome, Giuseppe Petito e Teresa Zazzaro a cui si contesta il trasferimento fraudolento di valori. Greco

dovrebbe sottoporsi all’interrogatorio di garanzia venerdì, sempre che le sue condizioni di salute glielo permettano. L’obiettivo dei suoi legali è chiedere al Gip Rossetti che venga confermata la misura degli arresti domiciliari disposta dal tribunale di Torre Annunziata.