Niente sconto di pena per l’autista di uno dei boss del clan dei Casalesi

20 Gennaio 2020 - 19:04

VILLA LITERNO (red.cro.) – La continuazione dei reati è una peculiarità che può portare al condannato uno sconto di pena. Ed è quello che aveva richiesto, attraverso il ricorso in Cassazione contro la decisione della Corte di Assise di Appello di Napoli, Salvatore Spenuso, uomo di fiducia ed autista del boss dei Casalesi, fazione Bidognetti, Luigi Guida. Spenuso, 45 anni, è stato condannato per diversi reati, connessi alla sua partecipazione al clan, tra cui l’associazione a delinquere di stampo mafioso, l’articolo 416 bis. Inoltre, Spenuso è stato condannato per l’omicidio di Domenico Ucciero del 2004, e gli omicidi Antonio Di Fraia e Giuseppe Caiazzo, efferati delitti commessi durante la guerra di Villa Literno per il controllo del territorio. Per la corte napoletana, la continuazione non era rintracciabile in tutti i reati commessi perché si tratta di situazioni eterogenee, diverse una dall’altra, avvenute in circostanze estemporanee, distanti nel tempo, quindi non facente parte di un disegno criminoso unico. Il ricorso in Cassazione di Spenuso è stato ritenuto “inammissibile. In pratica, per i giudici dell’ultima istanza, il citato disegno criminoso, l’idea che i reati venissero compiuti seguendo una sola line conduttrice, non è stato riconosciuto. Resta così in cella, senza nessuno sconto di pena, l’uomo di fiducia del boss Luigi Guida.