L’accusa vuole portare nuove testimonianze nel processo in Appello su Biagio Di Muro, il ristoratore Alessandro Zagaria e altri
19 Febbraio 2020 - 16:00
SANTA MARIA CAPUA VETERE – E’ iniziato a Napoli in queste ore il processo in Appello derivante dal procedimento in primo grado che ha visto la condanna dell’ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere Biagio Di Muro a 5 anni e mezzo di carcere per il reato di corruzione. Il processo riguardava i lavori di ristrutturazione dello storico palazzo Teti Maffuccini di Santa Maria Capua Vetere, la cui progettazione, per la Dda di Napoli, fu affidata all’ingegnere Guglielmo La Regina, condannato a sei anni di carcere, dietro il pagamento di tangenti da decine di migliaia di euro. I giudici della corte sammaritana, inoltre, hanno condannato a quattro anni Alessandro Zagaria, ristoratore di Casapesenna ritenuto l’anello di congiunzione tra l’amministrazione di Santa Maria Capua Vetere guidata da Di Muro e il clan dei Casalesi, in particolare la fazione del boss Michele Zagaria; l’imprenditore è stato scarcerato. Per tutti è poi caduta l’aggravante mafiosa.
Oggi, a causa di un difetto di notifica, è stata rinviata l’udienza, ma è stato già resa nota la volontà dell’accusa, tramite il procuratore generale, di riaprire il dibattimento, portando in aula nuove testimonianze. La difesa, invece, ritiene inammissibili i ricorsi presentati dalla Dda nei confronti delle posizioni degli imprenditori Francesco e Nicola Madonna e sul citato Zagaria.