Vergogna all’ospedale di MARCIANISE. Infermieri, Oss e ostetriche del primario positivo aspettano da quattro giorni i tamponi. Dottoressa Leoncini…
21 Marzo 2020 - 13:21
MARCIANISE – Ci sono casi, situazioni, in cui il serissimo tema del rispetto della privacy, soprattutto quando si tratta di fatti attinenti alla salute, viene affiancato da una ancor più importante ragione, che attiene chiaramente al pubblico interesse.
Non abbiamo svelato l’identità di alcun contagiato da coronavirus che non fosse, in tutta evidenza, un personaggio pubblico. E non declineremo le generalità del medico in servizio all’ospedale di Marcianise, ma anche al “Moscati” di Aversa, colpito dal Covid-19.
Attorno alla storia di questo medico si intrecciano quelle di una decina di operatori sanitari che oggi, alle 13 del 21 marzo, non sanno ancora se si sono ammalati o meno al pari dell’uomo con cui hanno avuto contatti nei giorni precedenti alla diagnosi di positività.
Non sappiamo quanto ci sia voluto per fornire a questo medico primario i risultati del tampone.
Non crediamo che sia occorso un tempo simile a quello che sta occorrendo affinché infermiere, infermieri e ostetriche ottengano il responso di un tampone che hanno fatto già da tre o quattro giorni.
Il direttore sanitario Leoncini sostiene, forse non senza ragione, di non avere ancora inviato i tamponi in analisi perché ce ne sono tanti e tanti da aver totalmente ingolfato il meccanismo.
Domanda alla direttrice, ma anche al direttore generale dell’Asl Ferdinando Russo e al suo sanitario e, dato che ci troviamo, all’Unità di Crisi localmente messa in piedi: ma il personale sanitario, cioè infermieri, ostetriche, oss, non merita, come succederebbe in qualsiasi Paese serio, di avere un sistema impermeabile da quello generalista, che si occupi immediatamente dei loro tamponi?
Badate bene, dottori, questo non sarebbe un atto di riguardo nei confronti di chi sta rischiando anche la pelle nelle corsie. No, sarebbe un atto di efficienza.