LA NOTA CORONAVIRUS (RIASCOLTA L’AUDIO). Ospedali, De Luca vuole spendere una ventina di milioni di euro per quelli da campo. Ha detto il falso anche sul PALASCIANO di CAPUA

30 Marzo 2020 - 09:56

CASERTA (gianluigi guarino) – “Abbiamo fatto la verifica con il demanio di tutti gli immobili (…). Ma come, noi l’avevamo a disposizione un ospedale dismesso bello e pronto, e non lo utilizzavamo? E dai….Segnalateci le cose plausibili e non quelle che richiedono interventi edili per 6 mesi, 10 mesi di lavori.”

Ripubblichiamo oggi l’estratto preso dal video intervento fatto dal Governatore della Campania Vincenzo De Luca l’altro ieri, venerdì 27 marzo. Lo rimettiamo a disposizione dei nostri lettori insieme all’audio originale relativo ai passaggi su quella che De Luca definisce l’impossibilità assoluta di utilizzare strutture sanitarie dismesse per ospitare persone colpite dal Covid-19 o Coronavirus che dir si voglia.
Ieri, abbiamo scritto e, riteniamo, anche dimostrato che quello che De Luca sostiene è falso. Siccome siamo dei liberali abbiamo anche contemplato l’ipotesi che il Governatore non sia un bugiardo, come tutto lascerebbe pensare, ma sia stato male informato e male assistito da un gruppo di persone che si può chiamare staff, unità di crisi e non al contrario armata Brancaleone, solo se, citando testualmente De Luca, “uno ha la testa solo per spartire le orecchie”.
Bugiardo, male informato o disinformato che sia, ciò non cambia l’evidenza che riguarda la parte dedicata ai possibili utilizzi di qualche ospedale dismesso, qui c’è una sola possibilità che diventa una sorta di supplizio per una visione liberale e positivista delle cose: De

Luca ha detto il falso e non c’è purtroppo una chiave di lettura alternativa.

Attenzione, questo non è un giudizio di valore, non è frutto di una visione, di una originale e personale sensibilità rispetto ad una situazione non chiara. No, è oggettivamente falso. L’affermazione con cui De Luca sentenzia che non c’è in Campania un solo ospedale dismesso in grado, praticamente a costo zero, di essere utilizzato per il Coronavirus è falsa.

Cavolo, non ci riconosciamo più: “oggettivamente” è un avverbio che il comunismo ha reso dogma (chi non era d’accordo con i soviet, con il pcus, con la sedicente dittatura del proletariato era “oggettivamente” pazzo e andava internato).
Ma come si fa a non considerare oggettivo il fatto che l’ospedale di Teano (clicca qui per leggere il nostro articolo di ieri) fosse disponibile con un modestissimo utilizzo di tempo, forse neppure una settimana per sistemare i locali ed ospitare persone in terapia intensiva, oppure in quarantena, oppure positivi asintomatici, oppure ancora guariti in osservazione? E invece De Luca ha sostenuto che l’ospedale di Teano insieme a tutti gli altri nosocomi dismessi della Campania necessitavano, come potrete ascoltare dall’audio, di interventi edili (così ha testualmente affermato) per la cui realizzazione sarebbero occorsi dai 6 ai 10 mesi.

Non è vero. E’ falso. Semplicemente falso. L’ospedale di Teano diventerebbe agibile in una settimana come ebbe a scrivere il sindaco D’Andrea in una lettera, spedita al Presidente della Regione, tre mesi fa e di cui pubblichiamo in calce copia integrale.

Teano mosca bianca? Eccezione che conferma comunque lo stato disastroso di tutti quanti gli altri ospedali dismessi per effetto dei vari piani di razionalizzazione, iniziati dal 1994? No, niente affatto: l’ospedale Palasciano di Capua è oggettivamente all’altezza di ospitare pazienti che hanno a che fare con la positività da Coronavirus.

Facendovi sconto della questione del nuovo ospedale, di quel Dea di secondo livello che sarebbe dovuto essere costruito, essendoci già circa 150 milioni di euro di finanziamento all’interno del campo profughi di Capua che avrebbe dovuto essere la sintesi della fusione tra il Palasciano e il Melorio, vi segnaliamo, invece, una cosa molto più importante in funzione del ragionamento che stiamo facendo.

Con i due Piani regionali ospedalieri a cavallo dei millenni avvicendatisi, sono state messi a disposizione anche delle risorse da utilizzare per ristrutturare, nelle more della costruzione del nuovo ospedale, il vecchio Palasciano. L’unica condizione, che poi era la stessa che vincolava il mega finanziamento per il Dea di secondo livello e che del medesimo rappresentò la tomba, fu il passaggio dell’immobile in seno alla proprietà dell’Asl che, se non ci sbagliamo, allora era ancora la Ce2 di Santa Maria Capua Vetere-Capua, Aversa eccetera.

A differenza di quello che successe col campo profughi, mai sdemanializzato, per una serie di motivi che abbiamo detto è inutile affrontare in questa sede, il Comune di Capua cedette all’Asl la proprietà di un’ala dell’ex complesso conventuale dell’Annunziata. Così per effetto di quel finanziamento regionale, che nel piano ospedaliero 2002-2004 era stato assegnato al Palasciano, questo ospedale fu rimodernato. Nacquero due nuove sale operatorie e un altrettanto nuovo reparto di ostetricia e ginecologia. Un intervento completato, dunque, non 100 anni fa, ma una dozzina di anni fa, un arco temporale piccolissimo quando si ragiona di lavori infrastrutturali di questa portata.

Per cui, Governatore De Luca, anche su Capua, ospedale dismesso al temo in cui  quel poco che gli era rimasto è passato al Melorio di Santa Maria Capua Vetere, affermi una cosa falsa. Oggettivamente falsa. Non è neanche importante stabilire se tu Governatore, sei in buona o cattiva fede. Ciò appartiene, infatti, alla contesa politica tra schieramenti che noi al limite possiamo raccontare, ma che non ci vede e non ci vedrà assolutamente partecipi. Perché, caro Presidente della Regione, se il sottoscritto ti votò, come effettivamente ti votò, nel 2015, questo avvenne alla fine di una lunga battaglia di denuncia sulle tante vicende di malasanità di cui si macchiarono il tuo predecessore Stefano Caldoro, la sua giunta e la sua maggioranza. Tu, De Luca, sei riuscito anche a fare peggio e dunque mai e poi mai accadrà più che una nostra stabile attività di inchiesta giornalistica trovi poi uno sfogo politico in una scelta elettorale, fatta in cabina e della quale,  il lavoro di denuncia, realizzato da Casertace in quegli anni,  ha costituito la coerente base ideologica e anche, perché no, un endorsement a cui, in quei giorni del 2015, non ci sottraemmo come ben ricorderanno quelli che ci leggevano, e non erano affatto pochi, già a quel tempo.

Potremmo continuare affrontando il caso di un altro ospedale, quello di Cerreto Sannita, ugualmente in buonissime condizioni. Ma per il momento ci fermiamo qui perché riteniamo di aver correttamente argomentato ed aver adeguatamente rispettato l’istituzione che Vincenzo De Luca rappresenta, con l’articolo di oggi e con quello riguardante quello dell’ospedale di Teano. Non sappiamo se ritorneremo su questa vicenda. Sicuramente lo faremo se tutta l’operazione degli ospedali da campo che De Luca definisce carinamente modulari, verrò attuata con la spesa di un 20-25 milioni di euro che la Regione avrebbe potuto investire in modo diverso, comprando altri presidi di protezione per il personale sanitario e per i cittadini e per cominciare ad operare sulle macerie di un’economia locale che, già malmessa prima del Coronavirus ora rischia il definitivo default.