AVERSA. Aaaah, perciò (forse) Gimmi Cangiano voleva star per forza con Oliva e con chi vinceva: paga 2mila euro al mese 1500 mq per un asilo privato nel centralissimo Palazzo Sant’Agostino

8 Luglio 2024 - 14:10

A settembre scade il contratto e…

Si tratta di una delle zone più importanti e più costose della città normanna, dove si fitta a minimo 5 euro al metro quadro. La breve storia del Palazzo e un calcolo veloce sui prezzi del mercato immobiliare

AVERSA (G.G.) – Sempre per signorilità e per evitare che qualcuno potesse dire che questo giornale, al di sopra delle parti in quanto letteralmente schifato da tutte le parti, volesse in qualche modo strumentalizzare la questione in piena campagna elettorale.

Quando osservavamo, però, le incredibili piroette di Fratelli d’Italia, quando più che interdetti assistevamo alla totale subalternità della posizione del presidente provinciale Gimmi Cangiano a quella di Alfonso Oliva, fino al punto da esporre il partito alle forche caudine di uno Zannini che prima l’ha accolto in una coalizione monopolizzata da deluchiani che più deluchiani non si può, poi l’ha cacciato a calci nel sedere, a questa vicenda pensavamo eccome.

Perché se non era vero, era quantomeno verosimile che la posizione passiva di Cangiano rispetto ad Oliva potesse essere effetto di una causa ben precisa ossia quella costituita dagli interessi imprenditoriali del presidente provinciale di Fratelli d’Italia.

Palazzo Sant’Agostino è un immobile antico che insiste nel centro storico di Aversa, nella zona di Piazza Crispi, dove si trovano le maggiori sedi bancarie della città.

Insomma, un luogo costoso almeno per quel che riguarda il mercato immobiliare dell’acquisto e delle locazioni.

In passato Palazzo Sant’Agostino è stato tra le proprietà dell’ente moretti, uno di quelli organismi che un tempo nascevano per realizzare opere di beneficenza e assistenza alle persone disagiate e che ereditavano, molto spesso, dei lasciti di famiglie o di persone facoltose.

Nell’ente Moretti c’è stato sempre un rappresentante dell’amministrazione comunale di Aversa e già ai tempi del sindaco Gennaro Golia una porzione di questo palazzo fu data in comodato d’uso gratuito alla Caritas diocesana e alle suore vincenziane. Non sappiamo, ma possiamo stabilirlo in dieci minuti qualora fosse necessario di fronte alla confutazione di qualcuno, nel Palazzo Sant’Agostino entrò una società di capitale, una Srl che per sua identità persegue scopi di lucro.

Quella società era sotto al controllo della famiglia di Gimmi Cangiano, con la mamma principale protagonista anche della gestione del Palazzo Sant’Antida di Caserta, al centro del progetto.

Lì nacque una scuola per l’infanzia privata, che mano mano è cresciuta, sfruttando anche l’invidiabile posizione.

Fu firmato un contratto di locazione ventennale, che oggi consente alla mamma del presidente provinciale di Fratelli d’Italia di avere la disponibilità di ben 1.500 mq nel miglior posto della città di Aversa per i quali paga un canone di affitto di 2mila euro mensili.

Per di più, quandop l’ente Moretti ha chiuso i battenti lasciando la potestà proprietaria al Comune di Aversa di Palazzo Sant’Agostino, ha anche donato allo stesso Comune una sopravvivenza finanziaria del conto corrente: 140mila euro.

Quando la mamma di Gimmi Cangiano ha saputo di questi soldi, da imprenditrice di valore e abilità qual è, ha chiesto al Comune di utilizzare i 140mila euro per costruire a sue spese l’ascensore, realizzando anche una ristrutturazione.

Insomma, se il buon Gimmi avesse preso un po’ di più da sua madre, oggi invece di andare dietro alle gonnelle, sarebbe almeno sottosegretario.

C’è una complicazione però, ed è quella che rende, ripetiamo non vero ma verosimile, il retropensiero sulla volontà di Cangiano di farsi guidare da Alfonso Oliva in una coalizione qualsiasi, purché questa fosse quella vincente: fra un paio di mesi, infatti, il contratto di locazione scade e in quella zona devi trovare un filantropo, un benefattore dell’umanità, se riesci ad ottenere un prezzo di 5 euro a metro quadro per la formazione di un canone di fitto per un’attività economica.

Trattasi di moltiplicazione a 1 cifra: 1500 mq che consentono alla scuola dell’infanzia della famiglia Cangiano di gestire più di mezza giornata di un numero di bambini ampiamente superiore a quota 100, fa 7.500 euro al mese, non certo 2mila, canone pagato ancora oggi.

Quando Renzo Arbore era il testimonial del Consorzio dei marchi italiani della birra, così chiudeva lo spot: “(…)meditate gente, meditate”.