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CASERTA ACCATTONI & MALEDETTI. Fuori i nomi dei consiglieri comunali che hanno detto di aver partecipato, in carne ed ossa, a 50 commissioni nei due mesi del lockdown. Altri soldi rubati ai cittadini

4 Maggio 2020 - 07:28

  • Il sindaco Marino, lo chiediamo a lui perché non sappiamo neppure chi sia il presidente del consiglio comunale, tiri fuori ogni singolo verbale di ogni singola commissione. Vanno controllati insieme alle firme, per le quali occorre una singola perizia calligrafica

 

 

CASERTA (g.g.) – La notizia è la seguente: le commissioni del consiglio comunale di Caserta non hanno mai cessato di funzionare, da lunedì 9 marzo in poi.

In poche parole, ci sono le firme di molti consiglieri comunali, componenti delle stesse, e a quanto pare molti di questi hanno fatto il pieno, recandosi – in teoria – al Comune ogni giorno o quasi.

Ciò sarebbe accaduto nei tempi più pesanti della pandemia.

Da anni, periodicamente, affrontiamo il problema del funzionamento effettivo delle commissioni consiliari. E lo facciamo non solo per quelle del Comune di Caserta, ma anche per tutti gli altri Comuni della nostra provincia.

Emblematica, a tal riguardo, la nostra denuncia, ovviamente inascoltata, sui 1000 euro al mese che il sindaco di S.Maria C.V. Antonio Mirra ha deciso di far intascare ai componenti della Prima Commissione, creando una struttura parallela rispetto alla giunta, ma solo per quel che concerne i quattrini intascati.

Quello che è successo a Caserta nel corso di questi due mesi lo consideriamo molto grave. Nel capoluogo, come altrove, capita, come pure abbiamo più volte dimostrato, in un territorio in cui i reati contro la pubblica amministrazione si compiono con un tasso di impunità vicino al 100%, che molte sedute di queste commissioni, in realtà, non si svolgano.

I consiglieri che le compongono vanno a firmare e basta e qualcuno di loro, a turno, raffazzona un verbale apocrifo e sostanzialmente falso.

Quelle firme consentono di incassare gettoni di presenza, dunque soldi rubati alle casse pubbliche.

Nel caso specifico di cui ci occupiamo oggi, non è detto che questo sia accaduto, ma suscita più di una perplessità e molto più di un dubbio il fatto che si siano tenute, nell’arco dei due mesi, 20, 30 o addirittura 40/50 sedute delle varie commissioni.

Se il sindaco Marino fosse uno che tiene all’immagine dell’ente che guida e alla trasparenza del “bidet” di Piazza Vanvitelli, dovrebbe tirare fuori domani ognuno dei verbali delle sedute svoltesi dal 9 marzo fino a giovedì 30 aprile. Ma non a campione.

Uno per uno, in modo da poter indagare con tutti i mezzi per stabilire se si tratti di verbali autentici, frutto di sedute effettivamente svolte, o se invece siano la solita cosa pezzotta alla casertana che per eleganza abbiamo definito prima “verbali apocrifi”.

Stavolta staremo attenti e vedremo quanti soldi saranno intascati da ognuno dei componenti delle varie commissioni, perché mentre per Diritto occorrono le verifiche che abbiamo appena chiesto al sindaco (non rivolgendoci al presidente del consiglio comunale di cui, sul serio, abbiamo anche dimenticato il nome, per quanto sia evanescente l’espressione della sua potestà), per noi di Casertace, che da 10 anni scriviamo articoli su questa materia, dubbi non ce ne sono.

Ci sono, invece, consiglieri comunali – non sappiamo chi siano e quanti siano – che hanno rubato soldi ai loro concittadini nel momento più tremendo e difficile dell’esistenza.

E allora ricorriamo a un nostro termine provocatorio, che non riusciamo a tenere dentro, formulando ragionamenti relativi alle grane giudiziarie che potrebbero insorgere dal suo utilizzo: Accattoni!