Addio al giovane Fabio, morto nel sonno a 19 anni

18 Ottobre 2023 - 19:02

Stamattina i funerali del ragazzo, originario di Teano.

TEANO. Si sono svolti questa mattina i funerali di Fabio Torromeo, il 19enne morto pochi giorni fa nel letto di un ostello per studenti a Roma. Ad accorgersi del corpo senza vita del giovane, originario di Teano, sono stati i compagni di camerata, oggi tutti presenti alle esequie, pronti a sostenere la famiglia del giovane, trasferitasi anni fa a Sollicciano, nella periferia ovest di Firenze, dove il padre di Fabio lavora come agente penitenziario

Ai funerali, questa mattina in Collegiata, sono tanti i ragazzi e le ragazze che hanno voluto partecipare. Tracce di una vita che per lo più si era svolta proprio a Castelfranco, dove Fabio e la sua famiglia , avevano ormai residenza da molti anni. “Una morte che ci turba tutti – ha detto il parroco don Ernesto Testi dall’altare –, spingendoci quasi a chiederci perché capitino cose come queste. Così come avvenne a Giobbe. Esattamente come avviene per la parola di Dio, non possiamo che concludere che non è il male che viene da lui. La giovinezza del nostro caro amico Fabio rifiorirà in cielo e da lassù darà forza a tutti noi, alla famiglia, alla mamma e al babbo che vivono questo momento difficile”.

Proprio la madre Antonella Grande ha parlato a nome della famiglia, ringraziando i tanti presenti con la voce rotta dal dolore. “Un ragazzo sveglio, che volava su quella tastiera, un mago del computer – lo ha ricordato Luigi, uno dei responsabili del collegio religioso nel quale il giovane era ospite nel suo primo periodo di studi a Roma –. Una di quelle persone che finiscono prima degli altri i propri esercizi e poi si mettono ad aiutare i compagni. Una mente curiosa e attenta, appassionata d’informatica e di scienza, come avevamo avuto modo di scoprire parlandoci a tavola. Una perdita, la sua, che sta scuotendo molto tutta la comunità degli studenti della nostra struttura, che grazie a Fabio oggi forse sarà più unita”.

A spendere alcune parole anche Gabriele, il suo compagno di stanza. “Non si tirava mai indietro, eppure come tutti noi anche lui viveva la normale paura che accompagna l’aprirsi ad una nuova città, a nuovi studi e nuove persone. Ma non lo dava a vedere – ha ricordato -. Difficoltà che però svanivano alla fine delle lezioni, quando ci ritrovavamo in stanza. Anche per questo io a Fabio devo dire solo grazie”.