Al clan dei Casalesi interessano i “soldi veri” dietro al business delle pizzerie: il piano di Lello Letizia prima dell’arresto
6 Agosto 2025 - 11:36

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CASAL DI PRINCIPE– Secondo l’ipotesi investigativa della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, l’ex reggente del clan Russo, Raffaele Letizia, detto “Lello”, avrebbe cercato di riprendere un ruolo operativo all’interno degli equilibri criminali del clan dei Casalesi. Già condannato in passato come affiliato alla cosca Russo, costola del clan Schiavone, Letizia avrebbe secondo l’accusa cercato di riposizionarsi ai vertici del crimine organizzato casertano.
Gli accertamenti avrebbero anche fatto emergere ulteriori iniziative imprenditoriali, apparentemente lecite ma riconducibili, sempre secondo gli inquirenti, a tentativi di infiltrazione criminale nell’economia locale. Tra questi, la progettazione di un capannone industriale e un possibile ingresso nel commercio di farine destinate alle pizzerie della zona. Entrambi i progetti, tuttavia, non avrebbero avuto seguito.
La Guardia di Finanza, in un’indagine condotta dal Gico di Napoli, ha tracciato un quadro che evidenzierebbe un progressivo e sistematico riavvicinamento di Letizia alla gestione di attività illecite. Al centro delle attenzioni dell’indagato, secondo gli inquirenti, ci sarebbero state due fonti di reddito privilegiate: la distribuzione di slot machine non autorizzate, installate in esercizi compiacenti o intestate a prestanome, e un circuito parallelo di scommesse clandestine, strutturato su piattaforme online capaci di offrire quote allettanti, fuori dai controlli statali.
Dopo anni trascorsi in quel di Anzio, territorio su cui ha regnato il clan Russo Schiavone, Letizia avrebbe rapidamente riallacciato legami, in particolare, ovviamente, con Russo.. Benché questi contatti siano stati sottolineati dagli inquirenti come significativi per comprendere le nuove dinamiche dell’indagato, le persone coinvolte – tra cui Costantino e Raffaele Nicola Russo, rispettivamente figlio e fratello del boss Giuseppe “Peppe ’o Padrino” Russo – risultano del tutto estranee all’inchiesta, e non sono destinatarie di alcuna accusa.